9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati,
ideata da Paola Moretti e curata da Linda Farata.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute. Una squadra di illustratori interpreta graficamente le mini-recensioni e disegna le copertine dei libri. Le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Donald Antrim, Votate Robinson per un mondo migliore, Minimum Fax 2002
Sono andato a cercare Donald Antrim sul web, perchè prima di leggere il suo romanzo d’esordio, Votate Robinson per un mondo migliore, non avevo idea di chi fosse. Mi focalizzo sulla sua espressione facciale, che rispecchia pienamente le centocinquanta pagine del libro: è il volto di uno che sembra a posto, ma non lo è. È più che altro una sensazione, non una consapevolezza. Se guardi Charles Manson hai una consapevolezza, se guardi Antrim hai un dubbio. Votate Robinson è questa cosa, un dubbio perenne, una sensazione per nulla velata che diventa certezza soltanto nelle ultime venti pagine. La storia è questa: una tipica cittadina americana che sembra un plastico, ove tutto è pulitissimo, tutto identico a se stesso, dalle strade, alle abitazioni, a coloro che ci abitano. Però.
Consiglio di Mattia Grigolo
Illustrazione di Michele Pieretti
Peter Handke, Infelicità senza desideri, Garzanti 2013
Perdonare i propri genitori significa riconoscere in loro individui, storie già iniziate, pelli consumate. Significa comprendere che anche loro sono stati figli. Perdonare i propri genitori è forse l’unico modo per non ereditarne gli errori. “Tabula rasa for my children, not repeating the fuck-ups of the fathers” – direbbe Björk. Infelicità senza desideri è un coraggioso e consapevole atto di perdono: Peter Handke perdona la madre in un breve racconto, una sorta di lettera aperta che – ahimè – lei non potrà mai leggere: si è tolta la vita con un’overdose di sonniferi. Non un filo di giudizio nelle sue parole, con cui descrive la figura materna nel suo immenso splendore così come nelle sue brutture. Ne descrive i dolori, l’abnegazione, la capacità di sopportare e farsi piccola. Ne descrive, in breve, l’infelicità senza desideri.
Consiglio di Marco Merenda
Illustrazione di Victor Cavazzoni
Shaun Tan, La cosa smarrita, Tunué 2017
Mentre passeggia in una città surreale a caccia di tappi di bottiglia, il protagonista di questo libro illustrato incontra sulla spiaggia una specie di gigantesco paguro, imprigionato in una teiera che sfiata vapori, con tentacoli che spuntano. Un essere dall’aria triste e persa, ma amichevole.
Alla ricerca di un luogo perduto e forse mai esistito, i due approdano in un mondo parallelo, vicinissimo ma nascosto, dove la cosa, anche se non trova un’origine, incontra però dei simili: personaggi che ricordano quelli di Bosch, in sgangherata allegria, ciascuno nella propria irriducibile diversità. Allora non demordete: esistono creature bizzarre che stanno cercando un posto, esattamente come voi. E anche se non è proprio una casa, c’è un altrove abbastanza felice cui appartiene ogni cosa smarrita.
Consiglio di Chantal Salis
Illustrazione di Ludovica Marani
Arkadij e Boris Strugackij, La chiocciola sul pendio, Carbonio 2019
Le migliori opere della letteratura russa del secolo scorso furono censurate in Unione sovietica prima ancora di vedere la luce o subito dopo l’uscita. Per decenni furono lette clandestinamente. Solo all’epoca di Gorbacëv la censura cadde e furono pubblicate. Che La chioccola sul pendio abbia condiviso lo stesso destino de Il maestro e Margherita, Il dottor Živago e Vita e destino, giusto per citare i più famosi, sarebbe sufficiente a indicarci la necessità di leggerlo. Se ci mettiamo che questo romanzo, riproposto da Carbonio nella nuova accurata traduzione di Daniela Liberti, è una satira sociale che in cinquant’anni non ha perso un briciolo di attualità, che ha un meccanismo narrativo puro e solido come un diamante e un protagonista che sta alla pari con l’agrimensore K e il sottotenente Drogo, sarebbe da fiondarsi all’istante in libreria bruciando tutti i rossi.
Consiglio di Flavio Villani
Illustrazione di Simon Rizzi
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Lucrezia Chiarle
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