Letture alla moviola è una rubrica mensile curata da Elena Cascio.
Ogni mese selezioniamo per voi, da tutto il mondo, una serie di articoli, interviste, reportage, inchieste, che forse non avete letto, ma a cui vale davvero la pena dare un’occhiata.
Mask mask mask – KABUL magazine
Chi l’avrebbe mai detto che ad un certo punto sarebbe successo qualcosa (qualcosa tipo una pandemia) che avrebbe introdotto nella nostra quotidianità un oggetto come la maschera? Sembrerà strano, eppure non è poi così incredibile che sia accaduto. Basta dare un’occhiata alla storia dell’arte e della società occidentale.
Guantánamo’s Darkest Secret – The New Yorker
Un pezzo straordinario, scritto da Ben Taub per il New Yorker e premiato con il premio Pulitzer. Racconta i segreti più oscuri del campo di detenzione statunitense di Guantanamo, in territorio cubano, contrapponendo la storia di una guardia del campo a quella di un detenuto.
The Pulitzer Problem – The Baffler
Questo articolo, collegato a quello precedente e pubblicato da The Baffler a firma della grande columnist Rafia Zakaria, pur rendendo omaggio alla scrittura di Ben Taub, pone una riflessione importante sulla scelta di premiare il suo pezzo con il premio Pulitzer e si chiede se l’ennesimo riconoscimento al New Yorker non entri dentro una dinamica di “elite giornalistiche che celebrano altre elite giornalistiche”. La questione è più complessa di quanto sembri, ma non si può negare che quando Zakaria, concludendo, dice “la verità appartiene ancora al bianco, all’Occidente, al potente, che possono infliggere grande crudeltà con totale impunità, mentre altri vengono ricompensati per averne scritto” è difficile non essere d’accordo.
Il senso delle guerre – «la Lettura», Corriere della Sera
Quanto sia subdola questa influenza da Coronavirus lo dimostra ancora una volta la tragica morte di Giulio Giorello, filosofo, matematico, professore all’Università Statale di Milano. Giorello era stato ricoverato al Policlinico di Milano il 27 marzo, per poi essere dimesso alla metà di maggio. Il 15 giugno 2020, all’età di settantacinque anni, Giulio Giorello ha smesso di combattere, lasciando un grande vuoto nei suoi cari e nella cultura italiana. Una delle sue ultime testimonianze scritte è apparsa a lo scorso giugno su «la Lettura», dove Giorello abitualmente scriveva. Si tratta di un dialogo a tre voci ricco di stimolanti riflessioni sui sensi della parola “guerra”.
The Tyranny of Terrazzo – The Cut
Legno chiaro, piante a foglia grossa, luce e bianco e colori pastello. Quadretti sapientemente disordinati, rame e vimini e terracotta. Le case dei millennials sono tutte uguali e tutte belle. O forse si tratta dell’estetica di una generazione che non ha il coraggio di osare, che si aggrappa ad oggetti piacenti per non sentire la precarietà di una vita che va alla deriva. The Cut analizza la storia, lo sviluppo e il presente di un’estetica – quella millennial – e la distrugge pezzo per pezzo.
Why is the Modern World So Ugly? – The School of Life
La bruttezza di molti edifici e costruzioni che nascono nelle nostre città non è certamente il frutto della povertà, come spesso si è portati a credere accostando la bruttezza a questa condizione. Al contrario: è stata la ricchezza, la modernità, l’accelerazione caratteristiche del nostro tempo a permettere che non si badasse più alla bellezza dei luoghi in cui viviamo, favorendo a questa prospettiva quella di un mondo in cui tutto ciò che può avvenire in fretta e a basso costo è assolutamente il benvenuto.
Harry Potter e il Manifesto della Razza – NOT
Matteo Lupetti mette insieme per noi una riflessione lunga e argomentata sul mondo fantasy creato dalla scrittrice J.K. Rowling, ultimamente tornata alla ribalta a causa di ennesime affermazioni transfobiche sui social. Harry Potter, i Purosangue, i Babbani, Hogwarts, alla fine vengono messi in relazione con un breve estratto da “Il Manifesto della Razza”, pubblicato su Il Giornale d’Italia nel 1938.
Cosa fare con le tracce scomode del nostro passato – Internazionale
Ovunque nella città di Europa e Stati Uniti sopravvivono ancora le rappresentazioni fisiche (statue, murales, monumenti) di un passato (evidentemente non molto passato) razzista e colonialista. Perché è giusto riflettere su tali simboli e su una loro eventuale rimozione? O come auspicava Gianni Rodari: un’integrazione, per non dimenticare e, anzi, raccontare anche le cause e le conseguenze seguite alle azioni che quei simboli vogliono acclamare.
Tecnicamente femmina – menelique
Helen Hester è una delle voci più interessanti e critiche nel panorama femminista contemporaneo. In questo testo, tradotto da Silvia De Marco, Hester analizza l’ambivalente questione della genderizzazione degli ambienti lavorativi: se, da un lato, la “femminilizzazione” di assistenti digitali come Siri o Cortana (assistenti virtuali rispettivamente di Apple e Microsoft) si lega a una concezione sessista di classificazione delle mansioni di cura e assistenza, allo stesso tempo essa potrebbe contribuire alla neutralizzazione e degenderizzazione del concetto di lavoro.
Il diritto di respirare. Nel nome di George Floyd – Jacobin Italia
La respirazione è indubbiamente un atto biologico, ma l’omicidio per soffocamento di George Floyd, se messo in relazione con la diffusione pandemica di Covid-19, che come sappiamo si abbatte sulle vie respiratorie, ci suggerisce che questo atto rimandi anche ad altro. E allora il virus diventa la metafora di tutt’altri virus, malattie e influenze che colpiscono le nostre società e le minacciano, ne minacciano la sopravvivenza, il diritto a respirare. Il cambiamento è una necessità urgente.
Leggi tutte le Letture alla Moviola
Leggi tutti gli articoli di Redazione di Yanez
La grafica delle immagini di copertina di Letture alla Moviola è ideata e realizzata da Nicolò Ferretti. Tutti i diritti sono riservati. Temete questo simbolo ©.
REDAZIONE
Wale Café
Hobrechtstrasse 24, 12047 Berlin