Letture alla moviola è una rubrica mensile curata da Elena Cascio.
Ogni mese selezioniamo per voi, da tutto il mondo, una serie di articoli, interviste, reportage, inchieste, che forse non avete letto, ma a cui vale davvero la pena dare un’occhiata.
These Berlin Artists Are Bringing Together Rap, Graffiti, and Hennessy – Highsnobiety
Souly e Xuli vivono a Berlino e sono all’interno della controcultura rap da una vita. Lui è un rapper, lei una writer. Highsnobiety pubblica un’intervista molto interessante, che scava nelle radici di un genere che è una cultura e di una cultura che ha le sue basi in un genere che è tanto antico quando in costante evoluzione, provando, in qualche modo, a vederne il futuro.
E poi c’è il Cognac, che si è paradossalmente ritagliato un ruolo da comprimario in questo buffo mondo zeppo di rime, vernice spray e tanta, tantissima, fede.
Mentre in Siria del Nord la Turchia continua ad attaccare le milizie dell’Unità di Protezione Popolare Ypg-Ypj, la procura di Torino chiede la sorveglianza speciale per due uomini e una donna italiani, colpevoli di nulla e accusati di niente: Eddi, Paolo e Jacopo sono stati in Siria, hanno combattuto Daesh con le Ypg-Ypj, e ora rischiano di venire silenziati “per prevenzione”. Ma prevenzione da cosa esattamente? Lo racconta Davide Grasso, attivista torinese che si è unito alle Forze siriane democratiche nel 2016, e per il quale la stessa richiesta della procura è stata respinta.
Der Wundersame – taz.de
Lo scorso dieci ottobre l’Accademia svedese ha conferito il premio Nobel per la Letteratura 2019 a Peter Handke, scrittore austriaco estremamente apprezzato dal punto di vista letterario quanto criticato (se non apertamente odiato) per le sue posizioni politiche – specialmente in riferimento ai conflitti e al genocidio avvenuti durante la guerra nei Balcani negli anni Novanta – definite talvolta ingenue, talvolta direttamente fasciste. Questo avvenimento ha acceso la miccia di un dibattito infuocato che continua a dipanarsi sulle testate giornalistiche di mezzo mondo.
Revealed: the 20 firms behind a third of all carbon emissions – The Guardian
Il titolo dell’inchiesta qui proposta parla chiaro: presentando i risultati di una ricerca effettuata dall’americano Richard Heede presso il Climate Accountability Institute, il Guardian rivela i nomi delle venti compagnie produttrici di combustibili fossili maggiormente responsabili dell’effetto serra e, di conseguenza, del riscaldamento e del cambiamento climatico in atto sul nostro pianeta.
Marmara, il piccolo mare – OBC Transeuropa
Fabrizio Polacco racconta in quattro splendidi articoli la realtà del Mar di Marmara, uno dei mari più piccoli del pianeta, stretto fra il Mar Egeo e il Mar Nero, cui è collegato a Sud dallo Stretto dei Dardanelli e Nord dallo Stretto del Bosforo, sulle cui rive sorge la città di Istanbul. Il suo è un racconto in tempo reale, che dall’acqua si sposta sulla terra per descrivere popoli, usanze, minime meraviglie, di un luogo antico e pieno di fascino, rappresentazione immanente del dialogo fra culture.
How science has shifted our sense of identity – Nature
Lo scientismo, la convinzione che la scienza sia l’unico modo valido per comprendere il mondo e affrontare i problemi sociali, ha plasmato, nell’arco degli ultimi 150 anni, l’identità umana in molti modi. La psicologia dello sviluppo ha trasformato il QI in un’arma di controllo sociale, le tecnologie riproduttive, l’ingegneria genetica, la biologia sintetica la natura umana in qualcosa di più malleabile. L’epigenetica e la microbiologia hanno dato una nuova definizione di individualità. La biotecnologia e la IT hanno distribuito, disperso, atomizzato il sé. E allora può la scienza darci la risposta giusta alla domanda delle domande di Huxley: qual è il posto dell’Uomo nella natura e la sua relazione con l’Universo delle cose?
The Uncounted – The New York Times Magazine
Secondo il diritto umanitario internazionale è consentito, è legale, eliminare civili durante una guerra, quando questi non sono specificatamente mirati, bensì frutto di un errore di valutazione. Ci sono due sole condizioni: gli attacchi non devono essere indiscriminati e il numero di morti civili non sia sproporzionato al vantaggio militare ottenuto. Questa è la storia terribile di un uomo, un civile di Mosul, che perde l’intera famiglia a causa di un attacco missilistico errato. La sua casa viene sbriciolata come un tozzo di pane vecchio sotto una suola. Lui resta vivo ma invalido. I missili provenivano da un aereo militare americano.
Un día en cayuco con los pescadores de Saint Louis – El País Semanal
Saint Louis, nel Senegal del Nord, è una delle più importanti basi per la pesca artigianale di tutta l’Africa. Più di 3.000 canoe salpano ogni giorno verso l’oceano Atlantico, puntando le isole di Capo Verde, oppure si addentrano nel fiume Senegal, risalendo verso Nord. Le piroghe sono spesso decorate con affreschi artistici, ma i loro occupanti hanno poco di che sorridere: ogni anno decine di pescatori perdono la vita inghiottiti dalle onde del mare. In questo reportage passiamo 24 ore insieme a sette giovani marinai senegalesi, per scoprire dal vivo cosa significa legare la propria esistenza alla volubilità dell’oceano.
Palestinian women make history in Hebron’s truck-driving, restaurant sectors – Al Arabiya
Il 44% delle donne palestinesi non lavora, principalmente per ragioni culturali: devono restare a casa a crescere i figli. Qualcosa però sta cambiando. In questo pezzo ci viene raccontata la storia di Darawish, una coraggiosa ventiseienne che si è messa in testa di guidare i camion. E ci è riuscita.
A Survey of My Right Arm – The Threepenny Review
Una mattina Ge Gao si sveglia con il braccio destro addormentato. Da quel momento il torpore si trasforma in dolore e nell’effettiva perdita dell’uso della mano destra. Ge Gao, scrittrice e giornalista di origini cinesi che vive a New York, si rivolge ad ogni tipo di medico, orientale e occidentale. Prova l’agopuntura, ne parla con gli amici, con i genitori, e non riesce comunque a trovare sollievo. Ma la domanda che più pesa nel suo rimanere irrisolta rimane: qual è il motivo per cui Ge Gao deve subire tutto questo?
Perché con la Nazionale turca la facciamo così facile? – Ultimouomo
Il 9 ottobre Erdogan lancia l’esercito turco nell’ennesima offensiva nei confronti del popolo curdo. L’11 ottobre alla fine della partita giocata dalla Turchia contro l’Albania ad Istanbul, buona parte dei giocatori festeggia il gol simulando il saluto militare, appoggiando così la decisione presa dalla Turchia. L’opinione pubblica e la stampa (qui si parla di quella italiana), indignate dal gesto, reagiscono con durezza ma, nonostante la comprensibilità delle reazioni, rimane necessaria una riflessione per comprendere ciò che si nasconde dietro al comportamento dei giocatori turchi, per non lasciarsi andare a forzate semplificazioni.
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