AMICI DI AMICI
Giuseppe Colombo lavorava da quando aveva i brufoli ancora sul mento.
A differenza di molti suoi coetanei, da adolescente non aveva mai avuto il tempo né per ribellarsi, né per conformarsi: i suoi problemi quotidiani non erano trovare un posto nella società o capire se stesso ma piuttosto proteggere le piante dagli afidi e occuparsi del terreno da coltivare.
Quando aveva appena trent’anni, una calamità naturale distrusse l’azienda agricola di famiglia lasciandolo sul lastrico.
Per questioni burocratiche, non riusciva ad ottenere i risarcimenti assicurativi e non poteva riprendere a lavorare.
Si rivolse allora alla banca. Ma anche qui gli dissero che la sua situazione non offriva sufficienti garanzie per concedergli un credito. “Siamo pur sempre una società per azioni e ci dobbiamo guadagnare”, gli disse un impiegato con franchezza.
Tuttavia, vedendo Giuseppe così affranto, lo stesso impiegato si risolse a presentargli l’amico di un amico. Quest’uomo, con grande premura, disse: “Te li dò io i soldi che ti servono. Nessun cavillo, nessuna carta da compilare, ma ogni mese mi porti mille euro finché non avrai estinto tutto il tuo debito e mi avrai ridato indietro la cifra completa”.
“Ma sono tanti soldi!”, rispose allora angosciato Giuseppe, “e se non riesco a pagarti?”.
“Questo è meglio che tu non lo sappia”, rispose l’uomo.
Quindi si fece una risata, mostrando i canini.
La favola mostra che le cortesie dei malvagi devono farci paura
(Morale tratta da: Esopo, 122, Zeus e il serpente)
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Daniele Roccaro è un artista e designer, che vive e lavora a Berlino. Il suo modo di esprimersi è il disegno, strumento in grado di comunicare sfumature che le parole non sempre possono spiegare. Ha creato in questo modo un personale codice
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