9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati,
ideata da Paola Moretti e curata da Linda Farata.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute. Una squadra di illustratrici interpreta graficamente le mini-recensioni e disegna le copertine dei libri. Le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Georges Bataille, Storia dell’occhio, traduzione di L. Tognoli, ES 2005
Pubblicato sotto pseudonimo perché troppo scandaloso persino per lo standard Bataille (o per somigliare in tutto ai romanzi licenziosi dei libertini settecenteschi?), Storia dell’occhio è un testo di estreme conseguenze: dell’ossessione erotica tra due amanti adolescenti che arriva a obliterare ogni senso comune del bene e del male, a dissacrare tutto; di un’immagine dell’occhio che passa da un trattamento freudiano in una stringa associativa dove si tengono il sole, la vagina, l’uovo; della scrittura che, come gioco e sfida all’occidente cartesiano, racconta torture, orge, grand guignol e parafilie come una sequenza picaresca dal tono ora comico ora poetico ma senza super io o coerenza, senza soluzione di continuità, esattamente come lo spazio dove si muovono i personaggi è quello scoordinato e fiabesco dei romanzi d’avventura di terz’ordine. Un testo fondamentale come tutti quelli – rari – che scardinano e ampliano il campo del possibile.
Consiglio di Alessandro Ronchi
Illustrazione di Joanna Ransome
Valeria Parrella, Lo spazio bianco, Einaudi 2008
Lo spazio bianco del libro è quello dell’attesa, della carne che si fa vetro, di un acquario senza acqua. Luci, tubicini e rumori di un monitor sul quale numeri incomprensibili non ti dicono mai quello che invece ti servirebbe sentire per poter tornare a respirare: “tuo figlio ce la farà”. Valeria Parrella in queste pagine si inerpica faticosamente su per una scala infinita e ci chiede di seguirla. Scale, scale e ancora scale che arrivano in alto, dove ci aspetta quel sospiro azzurro e sereno di Napoli, ma che durante il percorso ci lasciano senza fiato. Il terrore di una maternità acerba, di un bambino che è ancora feto e che sbalza via all’improvviso dal nostro caldo corpo rassicurante durante il sesto mese di gestazione, quando non è ancora pronto per la vita. Tutto il resto è dover aspettare.
Consiglio di Francesca Addei
Illustrazione di Demetrio Mese
Claudiu Florian, Le età dei giochi, traduzione di Mauro Barindi, Voland 2019
Ho cominciato a leggere questo libro senza voglia e senza aspettative. Ho sfogliato le pagine distrattamente, giusto prima di andare a dormire o appena sveglia. Non credevo lo avrei terminato e non c’è mai stata una ragione vera dietro questa mia supposizione: pregiudizio, immagino. Per l’autore a me sconosciuto. Per il contesto a me distante. Per il tema, teoricamente a me non affine. La storia del giovane protagonista – sei anni di curiosità e ingenua esistenza – mi ha però abbracciato dolcemente, così come la scrittura di Florian, che si muove su differenti registri, ma sempre con un sapore dolce e pulito, come in un film francese con Alain Deloin. Anche le situazioni più difficili rimangono incastonate in un universo di calma soffusa, e così la storia spensierata di un bambino si trasforma nell’affresco disincantato e nostalgico di un’epoca, la fine degli anni’70.
Consiglio di Marva Montolieri
Illustrazione di Magda Richiusa
Marguerite Duras, L’amante della Cina del Nord, traduzione di Leonella Prato Caruso, Feltrinelli 2007
Il colonialismo francese in Vietnam è una realtà non a tutti nota. Meno note ancora sono le storie di chi questa realtà l’ha vissuta in prima persona. Nel suo ultimo romanzo autobiografico, Marguerite Duras offre un punto di vista piuttosto particolare: quello di una giovane adolescente europea residente a Saigon, figlia di un’insegnate di francese che ha perso tutto, cresciuta all’interno di una famiglia povera, senza speranze, ma comunque bianca. In casa Duras i soldi mancavano sempre, la servitù mai. Nonostante il linguaggio segnato a tratti da un eurocentrismo non condivisibile, L’amante della Cina del Nord fornisce una testimonianza storica dal valore inestimabile. Sullo sfondo vi è il racconto dell’amore impossibile tra Marguerite e un uomo adulto di origini cinesi, figlio di un ricco imprenditore. La narrazione episodica dell’autrice rievoca con parole taglienti i paesaggi, i volti, gli odori, i traumi e le ingiustizie dell’Indocina Francese.
Consiglio di Marco Merenda
Illustrazione di Elena Micheli
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L’immagine di copertina è stata illustrata di Michele Pieretti
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