9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati,
ideata da Paola Moretti e curata da Linda Farata.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute.
Una squadra di illustratrici interpreta graficamente le mini-recensioni e
disegna le copertine dei libri:
le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Giani Stuparich, L’isola, Quodlibet 2019
Ritratto di un luogo marino, affresco di un paesotto lontano, descrizione emotiva di ricordi d’infanzia scomposti e che lentamente si rimettono a posto. Ci sono il vento e la sabbia, il mare e il calore denso di un’estate pesante nelle parole piene di Stuparich, che riesce sempre a trasmettere un senso di compostezza quasi dolorosa, di libertà assoluta, eppure contrita. Lo abbiamo dimenticato, perduto fra i Carrisi e le Ferrante, ma questo è uno dei capolavori della letteratura italiana del Novecento. Un gioiello di silenzi, paesaggi, frasi che sfumano e poi il rapporto delicato, dolce, fra padre e figlio, avvolto da un senso di infinità per sempre inquieta. «Il figlio vide l’isola impiccolire, svanire all’orizzonte nell’immenso bagliore del mare, fu quello il primo momento ch’egli ebbe precisa e semplice la coscienza di che cosa perdeva perdendo suo padre».
Consiglio di Mecco Marellili
Illustrazione di Daniela Spoto
Francesco Negri, Ultimo Stadio, Transeuropa 2020
Nella famigerata categoria editoriale dei libri controversi, pochi titoli sono realmente in grado di perforare la coscienza e di sottrarsi al conformismo dello scandalo a ogni costo. Ultimo stadio è tra questi. A colpire non è tanto la violenza diffusa, o la totale immoralità dei suoi protagonisti – assassini, spacciatori, piromani, terroristi, sequestratori, ultras maneschi – ma la consapevolezza di trovarsi di fronte alla voce di un autore capace di mescolare invettiva rabbiosa e analisi sociologica, nichilismo e utopia, fatti della storia recente e fiction realistica. Se perdonerete qualche sbruffonata di troppo riuscirete ad apprezzare la tensione disperata di questo valido esordio.
Consiglio di Martin Hofer
Illustrazione di Elena Micheli
Pierre Jarawan, Là dove crescono i cedri, traduzione di Emilia Benghi, SEM 2021
Samir è un profugo libanese cresciuto in Germania. Il padre gli racconta ogni sera della loro terra d’origine, lasciata contro la loro volontà, finché un giorno scompare nel nulla. Ossessionato da quella perdita, Samir si mette sulle tracce del padre e raggiunge per la prima volta Beirut, la capitale del Libano. Pierre Jarawan, il giovane autore del libro, racconta il drammatico destino del Medio Oriente e le nuove generazioni migranti. “Il primo giorno Beirut mi aveva sopraffatto con tutto quel rumore, lo smog, l’afa. Ora so che mi mancherà questa città caotica, malinconica, folle, in costante movimento, questo crogiuolo di culture, religioni, lingue sovrapposte. Beirut è gioia pura e puro dolore. Beirut è perdono. Beirut è zoppa, confusa, sfregiata, ma balla lo stesso. Beirut è come me.”
Consiglio di Paolo Cerruto
Illustrazione di Michele Pieretti
Afsaneh Moqadam, Morte al dittatore. Una rivoluzione per caso contro Ahmadinejad, traduzione di Silvia Rota Sperti, Il Saggiatore 2011
Moqadam è uno pseudonimo. L’autrice, o l’autore, di questo libro non può rivelare il proprio nome perché venire allo scoperto comporterebbe ripercussioni che potrebbero essere atroci, come quelle descritte in queste pagine. Pubblicato a un anno dalle elezioni iraniane svoltesi nel giugno 2009, che si conclusero con la vittoria di Ahmadinejad – accusato di brogli elettorali – questa storia denuncia la violenta reazione del governo in carica alla Rivoluzione verde. Verde è il colore del candidato di opposizione Mousavi, oltre ad essere il colore dell’Islam. È il colore del fazzoletto che i manifestanti utilizzarono per nascondere il proprio volto durante gli scontri. A trent’anni dalla Rivoluzione che trasformò l’Iran in una Repubblica Islamica, la storia di Mohsen Abbaspour scorta il lettore tra le strade di una Teheran in lotta per difendere i propri ideali.
Consiglio di Greta Canestrelli
Illustrazione di Flavia Trifiletti
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Alessio Anthony
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