OST è stata per diversi anni una rubrica ideata e curata da Mattia Grigolo, apparsa su Soundwall Magazine. OST ha raccontato i film attraverso le loro colonne sonore.
Ora è su Yanez.
Questo articolo è apparso in una prima versione su Soundwall Magazine nel gennaio del 2014, con il titolo ‘Pasquale Catalano: progetti per il futuro? Non sottovalutare le conseguenze dell’amore’
Ogni uomo ha il suo segreto inconfessabile.
C’è un uomo seduto a un tavolo nella hall di un hotel.
Questo uomo è minuto e impenetrabile, fuma molte sigarette e attende che la vita passi da un oblio all’altro. Ogni giorno è il giorno che è stato speso ieri e quello che sarà consumato domani in un angolo innocuo del Canton Ticino.
Il suo nome è Titta di Girolamo.
Titta scioglie i suoi desideri negli sguardi vacui e impercettibili di Sofia, la cameriera, in quel deserto di rami secchi che è la monotonia di una partita a carte tra anime in decadenza e scappatelle settimanali con una dose di eroina.
Ogni uomo ha il suo segreto inconfessabile, però, e anche questo solitario cinquantenne, esiliato in una normalità apparente, trattiene il suo sotto la giacca ben stirata e parole che pesano come un blocco di cemento armato.
Questo è un film che racconta la storia minuscola di un uomo noioso e delle geometrie pericolanti tra la vita e le colpe, l’amore e le conseguenze.
Non bisogna mai smettere di avere fiducia negli uomini. Il giorno che accadrà sarà un giorno sbagliato.
Paolo Sorrentino, già forte del successo del suo primo lungometraggio L’uomo in più, edifica strutture immense dentro inquadrature geometricamente perfette, lascia che la matassa si srotoli tra dialoghi che sono crateri e una fotografia sbiadita.
Guardare Le Conseguenze dell’Amore è come darsi ancora una possibilità: quella di reagire, inseguire.
Questo è un film per andare a prendersi la speranza e forse, sentirla spegnersi definitivamente.
Pasquale Catalano inizia la sua collaborazione con Sorrentino musicando il cortometraggio L’amore non ha confini e poi debuttando al cinema con L’uomo in più.
Le Conseguenze dell’amore gli vale una candidatura al David di Donatello 2005 come miglior musicista. Da quel momento la strada si apre a collaborazioni con registi esordienti come Wilma Labate (Signorina Effe) Antonio Capuano (La Guerra di Mario), Giuseppe Capotondi (La Doppia Ora), per finire con la candidatura ad un altro David di Donatello, quello del 2010, con il film “Mine Vaganti” di Ferzan Özpetek.
È da quel momento che la sua carriera di compositore per film spicca il volo: sempre nel 2010 compone le musiche originali per La Versione di Barney, film di Richard J. Lewis.
La collaborazione con Özpetek continua Magnifica Presenza (2012), Allacciate le Cinture (2014) e Napoli Velata (2017). In mezzo moltissime altre collaborazioni di cui, degne di nota, sono la colonna sonora di Suburra (2015), diretto da Stefano Sollima, e Non c’è più religione (2016) di Luca Miniero.
L’ultimo suo lavoro è datata 2018, Cosa fai a Capodanno?, commedia diretta da Filippo Bologna, nel cast, tra gli altri, Luca Argentero, Riccardo Scamarcio, Alessandro Haber e Isabella Ferrari.
Le Conseguenze dell’amore si apre con un’inquadratura di una regolarità assoluta. Un tapis roulant di una stazione scorre lento, accompagnando un facchino e una valigia. Scary World Theory dei Lali Puna sfugge soffice della voce di Valerie Trebeljahr, sui titoli d’inizio.
Catalano è l’uomo in più. In un film dove Tony Servillo rivela la sua perfezione recitativa, il compositore annulla le distanze fra la sceneggiatura, la regia, il montaggio e la consapevolezza di un lavoro forse difficile.
Ogni canzone è soppesata e ritagliata nel momento giusto, come la bellissima Rossetto e cioccolato di Ornella Vanoni, che parrebbe fuori contesto nella tracklist, ma che si rivela strategicamente calzante in una delle scene madri.
Ancora Remegio, degli Isan, ipnotico lamento post-industriale, raccoglie il delirio angosciante di un uomo ormai privo di integrità, allo sbando, consapevole solo dei fatti e, ancora una volta, degli strascichi di una vita.
Catalano compone quattro delle sedici tracce, gli archi predominano, scuotendo le assi di un pavimento che va sciogliendosi con i minuti trascorsi nella pellicola.
Per il resto sono nomi grossi come Boards of Canada, Mogwai, James, e meno grossi, rovistati tra le trame più sottili e immaginifiche, vedi Grand Popo Football Club, Terranova, Fila Brazillia e un altro bravissimo italiano, Francesco Forni, di cui viene scelta la canzone Terapia Interrotta.
Le Conseguenze dell’Amore, paradossalmente, è un film che potrebbe non avere colonna sonora, perché la musicalità delle parole di Titta Di Girolamo e il loro essere recitate da Servillo, basterebbero da sole. Stessa cosa vale per le musiche originali di Pasquale Catalano insieme alle altre scelte, le quali potrebbero essere un disco, una compilation slegata dal film, ma perfettamente coerente, cosa che non accade spesso.
E’ proprio questo, in fin dei conti, a rendere entrambe le cose – il film e la sua musica – un’unione perfetta.
Qui dentro vincono tutti, perché le immagini sono musicali e silenziose allo stesso tempo. Le canzoni sono immagini, colori e sfumature. Sono la sensazione che c’è dietro ad ogni intimità.
Forse sedermi a questo bancone è la cosa più pericolosa che ho fatto in tutta la mia vita.
Così Titta di Girolamo scende lento in un inferno fatto di bugie e parole che non si possono spiegare. Titta di Girolamo si porta via tutto quello che ha costruito, le immagini di un amore che è stato, ma per così poco tempo. Il ricordo di un amico, unico e lontano, nella distanza e negli anni.
Titta Di Girolamo resta implacabile nel non rivelare a nessuno i suoi segreti inconfessabili, passando da un oblio all’altro.
La cosa peggiore che può capitare ad un uomo che trascorre molto tempo da solo, è quella di non avere immaginazione. La vita, già di per sé noiosa e ripetitiva, diventa in mancanza di fantasia uno spettacolo mortale. Prendete questo individuo con il papillon: molte persone nel vederlo si divertirebbero a congetturare sulla sua professione, sul tipo di rapporti che intrattiene con queste donne; io invece, vedo davanti a me solo un uomo frivolo. Io non sono un uomo frivolo, l’unica cosa frivola che possiedo è il mio nome: Titta Di Girolamo.
Segui Mattia Grigolo su Yanez | Facebook | Twitter
Leggi tutti gli OST
REDAZIONE
Wale Café
Hobrechtstrasse 24, 12047 Berlin