Letture alla moviola è una rubrica mensile curata da Elena Cascio.
Ogni mese selezioniamo per voi, da tutto il mondo, una serie di articoli, interviste, reportage, inchieste, che forse non avete letto, ma a cui vale davvero la pena dare un’occhiata.
The Exorcism of Emma – Truly*Adventurous
Emma ha poco più di vent’anni quando viene posseduta da un esercito di demoni inviati da Lucifero in persona per preparare l’avvento dell’Anticristo sulla terra. Padre Theo, giovane prete 39enne di New York, libererà il corpo della ragazza da ogni singolo essere malvagio attraverso un esorcismo durato più di trent’anni, a cavallo della Seconda Guerra Mondiale.
Imparare a scrivere una tesi di laurea significa imparare a vivere, ci disse Umberto Eco – The Vision
Nel 2015 la casa editrice universitaria MIT Press pubblica per la prima volta in America il saggio di Umberto Eco Come scrivere una tesi di laurea (uscito in italia per la prima volta nel 1977), che riscuote immediatamente un grande successo in ambito accademico e non solo. Rivolgendosi al gran numero di nuovi studenti e studentesse che affollano le università italiane grazie all’approvazione della legge Codignola, che liberalizza l’accesso agli atenei, il saggio di Eco rappresenta il vademecum del laureando per eccellenza e, allo stesso tempo, un mirabile esempio di inclusione democratica a livello socio-culturale.
Psychics Who Hear Voices Could Be On to Something – The Atlantic
Philip Corlett e Albert Powers sono rispettivamente uno psicologo e uno psichiatra di Yale che nel 2016 hanno pubblicato un interessante studio sulle allucinazioni uditive. In questo saggio vengono messi a confronto un gruppo di pazienti diagnosticati come schizofrenici e un gruppo di persone definite “healthy voice hearers”, quali i sensitivi o medium. È possibile trovare un modo, al di là delle cure farmacologiche, per permettere ai pazienti del primo gruppo di avere un maggiore controllo sulle proprie allucinazioni e allontanarli così dallo stigma sociale del quale sono vittime?
Il mito della patria nel linguaggio dello sport, del video e della performance art – KABUL magazine
I sostantivi patria o patriottismo evocano un immaginario negativo, che rimanda immediatamente ai più beceri movimenti populisti che infestano l’intero pianeta, dalla Russia agli Stati Uniti. Ma cosa accadrebbe se questo immaginario venisse ribaltato, osservato da un’altra prospettiva, quella della stratificazione, dell’inclusione, della contaminazione? Attraverso alcuni esempi dal mondo dello sport e dell’arte performativa, Giulia Trojano racconta nel suo articolo di come il concetto di patria possa essere riconnnotato positivamente e, quindi, riabilitato.
L’unica persona nera nella stanza – NOT
Come sono rappresentati nella cultura mainstream gli italiani “non bianchi”? Quando lo sono, e sempre in percentuali bassissime, sono la “quota razziale da sbandierare in TV”, sulle copertine dei giornali, alle conferenze, e con un evidente appiattimento delle differenze esistenti tra le varie minoranze di provenienza. Sono di nicchia e per un BME (Black and Minority Ethnic), essere di nicchia, equivale ad essere marginale.
Contro Zeffirelli: la necessità del dissenso – MicroMega
Tomaso Montanari è un noto critico d’arte nato a Firenze e quindi può sentirsi chiamato in causa quando si tratta di questioni di estetica legate alla sua città. L’occasione è stata la scomparsa di Franco Zeffirelli, il regista fiorentino, dai più ritenuto grande, ma non da Montanari. Forse perché la polemica è fuori luogo o forse, semplicemente, perché la verità può far male, fatto sta che a Montanari è franata addosso una montagna di insulti. L’articolo è la lettera con cui Montanari ha provato a difendersi argomentando il suo pensiero in uno spazio superiore ai 280 caratteri di Twitter.
The Lingering of Loss – The New Yorker
È il 1999, il giorno in cui Jill Lepore partorisce suo figlio è anche lo stesso in cui la sua migliore amica Jane sta per lasciare questo mondo, su un letto a centinaia di chilometri da lei. A vent’anni da quell’episodio, la storica di Harvard decide di aprire il vecchio computer che la sua amica le aveva lasciato in eredità e inizia a scrivere la sua inchiesta personale. Un pezzo sulla vita, sulle possibilità e sull’amicizia che tocca il fondo dell’animo umano.
Il valore dei dati – menelique
menelique propone in questo articolo una riflessione molto interessante sul nostro livello generale di “alfabetizzazione informatica”, a partire dal boom di download raggiunto recentemente da FaceApp, l’applicazione “che ti invecchia”, disponibile gratuitamente per sistemi mobili iOS e Android. Quanto siamo realmente informati sulla questione della condivisione dei dati?
Lest we forget the horrors: a catalogue of Trump’s worst cruelties, collusions, corruptions and crimes – McSweeney’s Internet Tendency
Una lunga carrellata di porcate a marchio Trump, dal 2011 ai giorni nostri, con tanto di legenda colorata per orientarsi al meglio all’interno della lista infernale, sfida con prepotenza la nostra capacità di valutazione in qualità di cittadini ed esseri umani, e porta a domandarsi fatalmente e fatidicamente: ma sul serio?
Burkini: etendre cette demande d’égalité – Libération
Chi ha paura del burkini, il costume da bagno integrale che lascia scoperti solamente il volto, le mani e i piedi della persona che lo indossa? Per quale motivo un pezzo di lycra suscita l’indignazione, la rabbia, la paura di bagnanti, politici, vicini e vicine di casa evidentemente abituati a indossare altro? L’articolo qui proposto tenta di dare una risposta a queste domande e contemporaneamente sottolinea quanto le preoccupazioni che portano a galla siano assolutamente ingiustificate.
Per Andrea #Camilleri: le nostre recensioni degli anni Zero – Giap
Tra il 2001 e il 2008, tramite una newsletter chiamata Nandropausa, il collettivo Wu Ming ha recensito, tra molti altri, alcuni dei capolavori dello scrittore siciliano Andrea Camilleri, deceduto lo scorso 17 luglio all’età di 93 anni. In suo onore, questo intervento le raccoglie e ripropone ai lettori e alle lettrici di Giap.
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