Letture alla moviola è una rubrica mensile curata da Elena Cascio.
Ogni mese selezioniamo per voi, da tutto il mondo, una serie di articoli, interviste, reportage, inchieste, che forse non avete letto, ma a cui vale davvero la pena dare un’occhiata.
A Whale’s Afterlife – The New Yorker
Che fine fanno i corpi delle balene morte? Nel 2011, grazie all’attuazione del progetto ideato dal biologo marino Greg Rouse, dal direttore della Virgin Oceanic e dai funzionari della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) di San Diego, il corpo di Rosebud, una balena rinvenuta sulla costa di Point Loma, a San Diego, viene trasportato a largo e affondato, donando così alla scienza la possibilità di studiarne i complessi fenomeni di degradazione e la formazione di un habitat unico in cui proliferano microrganismi rarissimi.
Quel giudice della nuova resistenza – La Repubblica
Il 23 maggio del 1992, il magistrato Giovanni Falcone viene assassinato dalla Mafia. Yanez ha celebrato il suo coraggio ieri, 27 anni dopo la Strage di Capaci, pubblicando un estratto da L’agenda rossa di Paolo Borsellino, scritto da Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza e edito da Chiarelettere.
Lo celebriamo anche oggi, riproponendovi probabilmente il miglior contributo dell’epoca a celebrare il grande uomo che è stato il Giudice Falcone. Lo scrive Giorgio Bocca su La Repubblica il 25 maggio 1992.
“Ma la ragione per cui Giovanni Falcone dovrebbe avere una medaglia d’oro della Resistenza è per quella folle, generosa volontà di resistere al peggio che continua a sopravvivere fra gli italiani, per cui un uomo di cinquantatrè anni va alla morte in un mondo di ladri, di profittatori, di retori, di furbastri che hanno messo a sacco lo Stato e non se ne vanno.”
Sie will es doch auch – der Freitag
L’obiettivo principale di chi produce film pornografici femministi, come ben ci insegna Erika Lust, è la considerazione e rappresentazione del punto di vista, delle voglie e dei desideri sessuali delle donne, che nell’industria del porno mainstream rivestono solitamente il ruolo di oggetto. Ma cosa accadrebbe se una donna affermasse che le piacciono proprio i porno à la Siffredi, con le pesanti scene di sottomissione e le violente tirate di capelli? Questo farebbe di lei una traditrice del femminismo?
Quelli senza biglietto. Genesi del razzismo ferroviario – Jacobin Italia
Partendo dalla Broken Window Policy della New York fine anni ’70 e arrivando fino alla richiesta delle compagnie di trasporto di “bippare” la nostra tessera abbonati (ufficialmente per combattere l’evasione, ufficiosamente per generare un flusso di dati e di fatto invece invitando a delazione e conformismo aggressivo), Wolf Bukowski traccia un inquietante quadro che mostra quanto la morsa securitaria sia ormai un fattore pervasivo in qualsiasi aspetto della nostra quotidianità.
Why far-right populists are at war with history – The Washington Post
Da Bolsonaro a Salvini: i leader populisti di oggi si distinguono da quelli dichiaratamente fascisti del passato solo per la mancata messa in atto della violenza intrinseca alle proprie dichiarazioni. Nonostante ciò, attraverso una continua manipolazione della narrazione storica, questi signori vorrebbero farci credere che i regimi fascisti di un tempo non fossero poi così male, e in alcuni casi, udite udite, nemmeno poi così fascisti. Per questo motivo, spiega lo storico Federico Finchelstein in questo articolo, tutelare la memoria storica dalle bugie dei vari Azzeccagarbugli garantisce anche la tutela della democrazia.
The Disaster and How Some Escaped – The Believer
Archibald Butt fu un ufficiale statunitense molto vicino agli ambienti della Casa Bianca all’inizio del secolo scorso. Fu anche uno dei passeggeri del Titanic, il tristemente famoso transatlantico naufragato nell’Oceano Atlantico il 15 aprile 1912. Non c’è nulla nella vita di quest’uomo che possa essere considerato particolarmente degno di nota. Forse nemmeno la sua morte.
L’allegria che non demorde – Il Manifesto
Fondatore del Gruppo 63, poeta, romanziere, saggista, militante della Sinistra meno ortodossa e molto altro ancora. La scomparsa di Nanni Balestrini, deceduto il 20 maggio a 86 anni, è una perdita enorme non solo per la cultura e la politica, ma per il nostro tempo tutto. Franco “Bifo” Berardi lo ricorda da par suo, tra Citroen DS, Stendhal, ragazzi timidi fuori da una mostra nella Casbah di Milano e una allegria che non può mai demordere soprattutto quando (perché) è triste.
Gli AirPod sono una tragedia – VICE
Caroline Haskins ha raccolto in un pratico articolo (comparso inizialmente su Motherboard US e riproposto in italiano da VICE) tutto quello che c’è da sapere sugli AirPods, due aggeggini bianchi che, in modo abbastanza goffo e scomodo solo a guardarsi, penzolano dalle orecchie di chi se li può permettere. Si spacciano per degli auricolari, anche se la qualità audio è scarsa, e costano in media 200 euro, anche se hanno un’aspettativa di vita di 18 mesi. Dopo i quali non possono essere né buttati né riciclati.
The Curious History of Crap. From Space Junk to Actual Poop – Wired
Noi esseri umani siamo una specie che produce utensili, ma di conseguenza anche spazzatura. E non finisce qua: perché, mangiando, produciamo escrementi, che non sono altro che ulteriori rifiuti. In questo pezzo, estratto dal libro “The Reality Bubble”, Ziya Tong ci racconta la curiosa storia della spazzatura, di come ce ne sia una notevole quantità lasciata a gravitare nello spazio ma anche di come il valore degli escrementi cambi a seconda dello stato sociale.
Nugrybauti – Guernica
In Lituania perdersi nei boschi mentre si cercano i funghi è un evento non raro, tanto da avere una propria parola: Nugrybauti. E la stessa parola sta anche ad indicare quando, nel raccontare una storia, si perde il filo del discorso, un’abitudine a cui il padre dell’autore, Joel Mowdy, era particolarmente affezionato, specialmente quando l’argomento toccava la terribile e segnante guerra del Vietnam. Un pezzo che ci prende per mano, ci porta nel mezzo del bosco e poi ci lascia lì con una domanda: cosa avrebbe fatto al nostro posto Do-or-Die Dan?
Guardare la bestia negli occhi – NOT
Una riflessione reale e senza mezzi termini su ciò che è diventata la capitale d’Italia rispetto a ciò che ci siamo sempre aspettati da lei. Roma viene raccontata come la città del futuro senza futuro, la sorella massacrata della capitale acquisita, Milano. Una splendida cartolina macchiata, da immondizia, detriti, degrado, dalle faide razziali e dalla guerra tra poveri.
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