9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati,
ideata da Paola Moretti e curata da Linda Farata.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute. Una squadra di illustratrici interpreta graficamente le mini-recensioni e disegna le copertine dei libri. Le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Matteo Grilli, Crocevia di punti morti. Quattro anime nel Pozzo, effequ 2020
Crocevia di Punti Morti è un gioiello horror che sfugge alle categorie di genere e parla la lingua completamente nuova della generazione che racconta: quella che da piccola è stata traumatizzata da IT, da 7ven, che è cresciuta con i videogame e le videocassette e che ora li ricerca come oggetti senza senso, che feriscono e riempiono. Il linguaggio di Grilli è il loro, quello dello shitposting, ma non solo, perché c’è anche lirica, orrore, bestemmia e poesia: si può solo leggere per capire. Banalizzando: tre giovani tornano nel paese di provincia in cui sono nati (Il Pozzo) perché nel mondo hanno fallito. Ci sono loro, c’è K, che è uno spirito, una carcassa, una spora o chi lo sa, e c’è il Pozzo: un luogo eterno dove tutto inizia e finisce, che è statico e al tempo stesso si muove. Perché “il tempo esiste, oh sì, esiste eccome […] Quel tempo ha fame di te. Un tempo mostruoso che si dedica a ogni singola persona del Pozzo e la rende eterna.”
Consiglio di Enrica Fei
Illustrazione di Luchadora
Pedro Mairal, Il gran surubí, traduzione di Luca Marzolla, Edizioni Ensemble 2019
Dopo varie esperienze poetiche e narrative, Pedro Mairal decide di complicarsi la vita e scrive un romanzo in versi. Non versi qualsiasi, no, bensì una serie di sessanta sonetti divisi in sei capitoli da dieci, in endecasillabi canonici, con schema fisso di rime. La novelita è ambientata in un’Argentina distopica in cui il protagonista viene sequestrato assieme ai compagni di calcetto e costretto a vivere nella foce del Rio della Plata, dove si svolge la feroce caccia al surubí, specie di enorme balena con baffi da pesce gatto a cui si ricorre per sopperire all’improvvisa mancanza di bestiame da allevamento. La deportazione di questi nuovi desaparecidos dà vita ad una colonia di uomini disperati dove tutto diventa lecito, una sorta di Signore delle Mosche dove la fame e la paura portano a galla gli istinti più reconditi degli uomini.
Consiglio di Nicole Stella
Illustrazione di Giulia Libardi
Alexandra Kleeman, Intuizioni, traduzione di Sara Reggiani, Edizioni Black Coffee 2018
Apri il libro Intuizioni di Alexandra Kleeman e sarà come vedere i sogni di qualcun altro o entrare nella coreografia surreale di un film dove ti chiedi se forse non sia troppo e alla fine lo è. Sarà riconoscere qualcosa che ti è sempre risuonato dentro e a cui non hai mai avuto il coraggio di dare una forma. E se non saranno sogni, saranno paure: animali dolcissimi che ti vengono incontro e sai faranno una fine terribile ma, mi spiace, non potrai farci nulla. Uomini che non conosci o forse ami ma vuoi scappare, tutto è chiuso e loro ti conoscono così bene da sapere che non andrai via. Sarà ritrovarsi in braccio neonati perfettamente tondi che ti chiedi se sarai in grado di non farteli rotolare giù dalle braccia. E infine sparizioni, di tutto e tutti, in modo inesorabile e senza pietà, come se ciò che ami non fosse mai esistito.
Consiglio di Francesca Addei
Illustrazione di Roberta Scomparsa
L’Ultimo Uomo, La caduta dei campioni. Storie di sport tra la caduta e l’abisso, Einaudi 2020
Attualmente “L’Ultimo Uomo” è tra le riviste sportive più apprezzate da chi nello sport ci vuole trovare “più e meglio” di ciò che ci dicono i soliti quotidiani, le solite trasmissioni, i soliti opinionisti. Tanto che Sky se n’è accorta e l’ha inglobata. È un po’ un peccato, viene da pensare, ma nella realtà i contenuti sono sempre gli stessi. Solo qualche banner pubblicitario in più sulla pagina. Da qualche settimana alcune tra le firme più forti de “L’Ultimo Uomo” hanno pubblicato un libro che parla di campioni che non ce l’hanno fatta per un soffio e si sono, per colpa o per sfortuna, sparati nell’abisso degli incompiuti. C’è Cassano, Gascoigne, Best, Morfeo, Krkic Andriano tra i calciatori, ma anche Marat Safin, Andrea Bargnani e Ruta Meilutyte. E il grande Marco Pantani. Un libro che si fa leggere con piacere e che, per una volta, racconta storie di sport tristi, a volte tragicomiche, altre volte solo così: che allarghi le braccia e dici “che peccato.”
Consiglio di Mattia Grigolo
Illustrazione di Giulia Shines
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Magda Richiusa
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