9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati,
ideata da Paola Moretti per Yanez Magazine e curata da Enrica Fei.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute.
Una squadra di illustratrici interpreta graficamente le mini-recensioni e
disegna le copertine dei libri:
le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Francesco Mila, Piperita, Fandango 2021
Piperita è un romanzo di formazione che, diciamolo subito, non annoia.
Lapo e la sorella Emma per riempire il vuoto alimentato da una madre assente e un padre frustrato, inventano delicate storie su personaggi di fantasia, come Piperita, una seienne bohemienne simile alla Piperita Patty di Schulz ma con un pizzico di Nouvelle Vague. Francesco Mila, allo stesso modo, con un accuratissimo minimalismo verbale che rimanda ad Ágota Kristóf ma addolcito dal calore dei Peanuts, riempie una delicata storia fatta di carenze, ferite che non si rimarginano, incomunicabilità generazionali.
Piperita è una sorta di sussidiario “illustrato” sul tirarsi indietro, sulle parole che non riusciamo a dire, sul ripensare il dolore che, certe volte, non se ne va.
Consiglio di Luca Giommoni
Illustrazione di Paolo Frolli
Anne Carson, Autobiografia del rosso, traduzione di Sergio Claudio Perroni, La nave di Teseo 2020
Anne Carson è la sciamana delle parole. Tra le sue mani, i termini che definiscono le cose si slegano dagli aggettivi comuni per ridisegnarsi in conformazioni selvagge e familiari al tempo stesso. È così che una testa recisa da una freccia diventa un fiore chinato nel vento ed è così che afferrare il braccio di un’anziana assomiglia a stringere una manciata d’autunno. Autobiografia del Rosso è una novella in versi dove la poetessa canadese rivisita i frammenti di un poema del greco Stesicoro in chiave contemporanea: Gerione è un protagonista rosso e dotato di ali che si innamora di Eracle e da lui si lascia trasportare nell’adolescenza, nei segreti del sesso e della gelosia e dei cuori spaccati. Ma la storia, la narrazione, è poco rilevante con Carson: a dominare sono le cellule impazzite e magnificenti delle parole, rianimate e rinfrescate dalla mente affilata di una delle più grandi poetesse attualmente viventi.
Consiglio di Linda Farata
Illustrazione di ADA
Andrea Donaera, Lei che non tocca mai terra, NN editore 2021
Di Donaera avevo già letto Io sono la bestia, mi aveva colpito molto, l’avevo trovato acerbo in alcuni punti e potentissimo in altri. Con Lei che non tocca mai terra, l’autore gallipolino, sancisce definitivamente la sua maturità narrativa. Innanzitutto non ha sbavature, anche laddove il rischio di strafare è dietro l’angolo – perché c’è sempre quel timore se racconti ciò che racconta lui nel modo in cui lo racconta lui – riesce a mantenersi saldo a un immaginario coerente. È un libro gotico, magico e attuale, violento e amaro e reale e definitivamente poetico. È una scrittura sciolta, fresca, capace di intrattenere e trattenere. È una storia che non è come le altre ed è questa la cosa più forte, perché non è facile, no che non lo è, riuscire a portare il lettore altrove senza violentare l’equilibrio delle cose.
Consiglio di Mattia Grigolo
Illustrazione di Victor Cavazzoni
Mónica Ojeda, Nefando, Alessandro Polidoro Editore 2022
Può un corpo torturato provare piacere? Cosa succede quando il deep web diventa mezzo per condividere una realtà insabbiata dall’indifferenza e dal silenzio? Un altrove in cui le immagini trovano uno spazio rappresentativo, questo è Nefando. Kiki e Iván aspiranti scrittori di origine messicana, Cuco programmatore e hacker spagnolo, i fratelli Terán (Emilio, Cecilia e Irene) studenti universitari ecuadoriani, inventori del gioco. A ricomporre le vicende della creazione del gioco, una voce anonima che intervista le persone vicine ai Terán. Mónica Ojeda riesce, in queste pagine, a dar voce al dolore della violenza, dell’abuso di infanzie spezzate attraverso un linguaggio nuovo.
Esplorare l’inquietante: non è questo il compito della letteratura? Si chiede Kiki.
Consiglio di Chiara Bianchi
Illustrazione di Maria Francesca Melis
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Daniela Spoto
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