9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati,
ideata da Paola Moretti e curata da Linda Farata.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute. Una squadra di illustratrici interpreta graficamente le mini-recensioni e disegna le copertine dei libri. Le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Afrofuturism 2.0. The Rise of Astro-Blackness, Reynaldo Anderson, Charles E. Jones, Lexington Books 2016
Questa raccolta di saggi è un mosaico esplosivo. Dall’arte contemporanea all’epistemologia, dalla musica pop all’astrofisica, il volume mostra come l’Afrofuturismo scavi all’interno della storia straziante della nostra civilizzazione, descrivendo con placida rabbia quanto questa sia ancora oggi fondata sulla colonizzazione e sullo sfruttamento di soggettività e corpi “altri”. Ciò che è straordinario, è che questa critica venga prodotta attraverso la costruzione di un immaginario che manipola, contorce la storia e il tempo a proprio favore. Rende così possibile un pensiero della blackness che insorge da uno stato di “paralizzante mentalità coloniale” per esplorare il proprio contributo non a questa civilizzazione schiavizzante, bensì a quella che avrebbe potuto essere e, soprattutto, a quella che sarà.
Consiglio di Irene Pipicelli
Illustrazione di Ludovica Lombardi
Sulla felicità a oltranza, Ugo Cornia, Sellerio 2013
«Adesso, con un inevitabile sfacelo sulle spalle, portandomelo dietro tutti i giorni, dopo aver preso nota di tante cose sono tornato a vivere il mondo come prima. Un po’ mi dispiace». Ugo Cornia è un uomo penzolante che ha la sensazione di avere i piedi fuori dal mondo. E quando capita poi che l’amata zia Bruna ce li metta davvero, i piedi fuori dal mondo, ecco che riesce a creare un’opera prima come questa. Di morte, d’amore, strazio e stupore: una cronaca di anni faticosi ma belli, dove protagoniste sono le donne della sua vita. Dalla madre che si infila sempre nelle sue emozioni, all’amica di scuola con cui si sorprendono a fare gli scomparsi dal mondo, scoprendo e motteggiando l’amore. Un libro da leggere ad alta voce, proprio perché scritto in una lingua parlata, un “modenese volgare”. Un libro per accogliere il dono della spensieratezza, che non implica altro che altra spensieratezza.
Consiglio di Virginia Di Bari
Illustrazione di Giulia Libardi
La gabbia dei falconi, Annemarie Schwarzenbach, trad. it. Melania G. Mazzucco, BUR 2007
Corre l’anno 1934. Una bohemiénne di origini svizzere parte per un lungo viaggio in Medio Oriente. Macchina fotografica a portata di mano. Eleganti block-notes rilegati in pelle per appuntare, all’occorrenza, qualche spunto di riflessione. Il pretesto è quello di dover lavorare a degli scavi archeologici. La vera ragione è il bisogno di allontanarsi il più possibile da un’Europa che le sta stretta, sempre più fascista, incapace di contenerne l’immensità e il feroce splendore.
Il suo nome è Annemarie Schwarzenbach, e dai suoi quaderni nasce una raccolta di racconti da mozzare il fiato: La gabbia dei falconi. Parole autenticamente disilluse ritraggono stralci di vita delle figure incrociate lungo il viaggio. Figure incomplete, concave, tremendamente nostalgiche, accomunate da un senso di pacata rassegnazione. Figure che incorporano appieno una tematica di estrema attualità: la natura ambivalente dell’esilio.
Consiglio di Marco Merenda
Illustrazione di Anna Zaccaria
Ballardismo applicato, Simon Sellars, trad. it. Luciano Funetta, Nero Editions 2019
Leggenda vuole che, dopo aver letto la bozza di Crash, il lettore incaricato della valutazione del manoscritto abbia commentato: “Questo scrittore è oltre la malattia mentale. Non pubblicare”.
Chissà cosa avrà pensato il povero consulente che si è trovato per le mani questo Ballardismo applicato dell’australiano Simon Sellars. Un po’ saggio su J.G. Ballard, un po’ romanzo lisergico, un po’ diario psicotico, un altro po’ letteratura di viaggio. Difficile definire questo “oggetto editoriale” che riesce a far dialogare Mad Max, Starship Troopers e Cthulhu con Crash, L’isola di cemento e i racconti fantascientifici del primo Ballard; a mettere insieme ufologia, allucinazioni e complottismi assortiti; a vagabondare tra Australia, Giappone, Europa e Isole del Pacifico in cerca di un legame tra i capolavori profetici dello scrittore britannico e le distorsioni della contemporaneità. Per veri ballardiani.
Consiglio di Martin Hofer
Illustrazione di Daniela Spoto
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Eleonora Gambula
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