9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati, curata da Paola Moretti.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute. Una squadra di illustratori interpreta graficamente le mini-recensioni e disegna le copertine dei libri. Le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Le mani sporche, Jean Paul Sartre, Mimesis (2010)
Le luci si spengono. Si apre il sipario. Poche descrizioni. Una stanza, una radio sul tavolo, una donna seduta. Bussano alla porta. Entra Hugo, un socialista che non ha nulla da perdere e che deve dimostrare ai suoi superiori di essere “uno con le palle”. Deve farlo per la causa, non c’è nulla di più importante della causa. In questa sceneggiatura teatrale di appena 121 pagine Jean Paul Sartre, è in grado di raccontarci una storia ricca di colpi di scena, di vitalità, di tensione, avviluppandoci in gamma di molteplici emozioni. La sua maestria nello sviluppare i personaggi attraverso le loro parole, ci trasporta in una lettura appassionante, dove possiamo “sentire” le esatte voci di tutti i personaggi, riuscendo ad immaginarceli senza sforzo. Una storia solida e credibile al punto tale che, alla prima rappresentazione, suscitò una così vasta polemica da costringere Sartre a vietarne la rappresentazione per più di sedici anni.
Consiglio di Riccardo Zamunaro.
Illustrazione di Eva Failla.
La fame che abbiamo, Dave Eggers, Mondadori, 2005
Abbiamo fame. Vogliamo conoscere tutte le risposte, sempre. Abbiamo bisogno di emozionarci con cognizione di causa, trovare significati, collegamenti, dare un senso a tutto. Ci spaventiamo, quando la vita ci sfugge di mano. Puntiamo sulla felicità a tutti i costi, quella patinata, perfetta, inesistente. Anche i protagonisti dei racconti di questa raccolta sono affamati, ma sembrano aver capito una lezione importante: il più delle volte è impossibile saziarsi. Non è forse proprio questo il bello?
Dave Eggers porta agli occhi dei suoi lettori una verità tutt’altro che scontata: la vita si vive vivendola. Accettandola nella sua concretezza, noia, mostruosità e bellezza. Un concetto banale e incredibilmente straordinario.
Consiglio di Elena Cascio.
Illustrazione di Lara Orrico.
Lettering di Cristina Pellicanò
La Tregua, Mario Benedetti, Nottetempo (2014)
Siamo in Uruguay, non tantissimi anni fa. Martin Santomè è un impiegato non ancora cinquantenne. La madre dei suoi tre figli, ormai adulti, è morta da più di vent’anni. Martin aspetta con ansia di andare in pensione. Solo la pensione potrà spezzare la noia che affligge la sua vita, questo è quello che pensa.
A spezzare la noia ci pensa invece Avellaneda, da poco assunta in ufficio. Martin è incaricato di mostrarle come svolgere il lavoro e lentamente se ne innamora. Avellaneda nonostante la differenza d’età ricambia il sentimento e la noia di Martin si trasforma in vita.
Quasi per coincidenza, da quel momento anche i meccanismi delle vite dei figli si mettono in moto e ognuno aggiunge dettagli e particolari e colori all’intreccio della trama. Il libro scorre piacevolmente e senza inceppi, merito soprattutto dell’essere stato pensato e scritto come un diario. La domanda: “Cosa succederà domani?” porta il lettore a divorare i giorni.
Consiglio di Loris Rizzo.
Illustrazione di Simon Rizzi.
Fragile Umanità. Il Postumano contemporaneo, Leonardo Caffo, Einaudi, (2017)
I paradigmi della nostra era sono nuovissimi, inafferrabili, spiazzanti, e noi, cittadini del mondo contemporaneo, ci sentiamo persi. Per questo c’è bisogno di spiegarci, di darci un nome, definirci. Caffo ci chiama “postumani”: l’umanesimo è ormai finito e la nostra visione antropocentrica anche. Ovvietà che per le civiltà dei nativi americani, e forse anche per i nostri più vicini avi, erano considerate scontate, sono oggi dimostrate da fisica e scienza: siamo solo una piccola, piccolissima parte del tutto; solo una delle cellule che compongono quell’organismo complesso e inspiegabile che chiamiamo creato. Questa la nuova base filosofica di pensiero che può sorreggere la nostra rinascita: siamo più fragili, sminuzzati e indecifrabili che mai, eppure proprio per questo, siamo potentissima luce.
Consiglio di Michele Galasso.
Illustrazione di Francesco Gulina.
L’immagine di copertina è stata illustrata da Anna Domma.
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