9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati, curata da Paola Moretti.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute. Una squadra di illustratori interpreta graficamente le mini-recensioni e disegna le copertine dei libri. Le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Claudia Durastanti, La straniera, La nave di Teseo 2019
“La straniera” è un’autobiografia che sembra fiction (“ma è una storia vera?”), un memoir spurio, una saga familiare al presente e passato prossimo che si può leggere come racconto e come metanarrazione. È un libro su temi generazionali e al tempo stesso archetipici: non a caso è una storia di migrazioni e un romanzo di formazione, anche se non ci si perde in una foresta, bensì nella Londra ultraliberista dell’incendio alla Grenfell Tower. È soprattutto un libro di parole esatte che diventano formule per dire determinate cose: impossibile non pensare, dopo averlo letto, a una “infrastruttura di sentimenti e nervi” per definire il meccanismo dell’attaccamento alle persone. Per queste ragioni è un libro di cui abbiamo bisogno.
Consiglio di Alessandro Ronchi.
Illustrazione di Daniela Spoto.
Juan Carlos Onetti, Gli addii, SUR 2015
Gli addii viene considerato da molti, autore compreso, il capolavoro di Onetti. È un romanzo breve, o un racconto lungo, che gira intorno a un unico avvenimento: un ex giocatore di basket professionista si ammala di tubercolosi e si trasferisce in un sanatorio nel mezzo della sierra. Il carattere schivo e la riservatezza quasi patologica dell’atleta danno adito a una serie di congetture sulla sua vita imbastite dai personaggi senza nome che bazzicano l’ospedale – pazienti, infermieri e inservienti. Il gestore dell’emporio dell’ospedale osserva e racconta tutto ciò da dietro il suo bancone, divertendosi a scommettere se i nuovi pazienti si faranno curare o meno: del protagonista lo capisce solo osservandone le mani “lente, intimidite e goffe, con movimenti senza fiducia”.
Consiglio di Linda Farata.
Illustrazione di Alice Cantoro.
Sul fondo sta Berlino, Sirio Lubreto, Casasirio 2019
Felice e Said atterrano a Berlino con lo stesso aereo. Non si conoscono e non potrebbero essere più diversi: uno rischia di essere evirato dal bisturi di una dottoressa che odia i maschi, l’altro si ritrova in un campo profughi con addosso una muta da sub e una giacca da mille euro. E questo non è che l’inizio di una serie di salti mortali che porterà Felice e Said a unirsi a una manica di picari nella meno logica delle congiure, per tentare il più improbabile dei riscatti.
Autentica e bellissima, come solo Berlino sa essere, è la città protagonista di questo secondo romanzo di Sirio Lubreto. L’autore è bravo a tratteggiarla con scioltezza, questa matrona sorniona che accetta tutto e tutti nel suo grembo, senza rinunciare a dispensare perdono e castigo secondo gli ineffabili capricci del suo sarcasmo.
Consiglio di Flavio Villani.
Illustrazione di Giorgia Atzeni.
Philip Ó Ceallaigh, La mia guerra segreta, Racconti Edizioni 2019
Se sei giornalista, parli sei lingue e giri per il mondo vivendo dove capita – Romania, Spagna, Russia, Kosovo, Stati Uniti, Georgia, Egitto – probabilmente non resterai mai a corto di materiale narrativo. Eppure non basta. Resta quel piccolo dettaglio, che chiameremo “arte del raccontare”, a fare ancora la differenza. Su entrambi i fronti, Philip Ó Ceallaigh pare ben attrezzato. Dopo Appunti da un bordello turco (Racconti Edizioni, 2016), ecco arrivare in Italia La mia guerra segreta. Ancora il viaggio e l’estraneità al centro di questi racconti ma, stavolta, alle avventure di vagabondi, vengono affiancate anche le disavventure del turista medio. Non mancano neppure sortite nel surreale che potrebbero piacere a Etgar Keret, con uomini che levitano in camera da letto e inquietanti “soggiorni rieducativi” a Guantanamo.
Consiglio di Martin Hofer.
Illustrazione di Flavia Trifiletti.
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Victor Cavazzoni.
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