9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati, curata da Paola Moretti.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute. Una squadra di illustratori interpreta graficamente le mini-recensioni e disegna le copertine dei libri. Le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Il Settimo Giorno, Yu Hua, Feltrinelli (2017)
Yang Fei muore a causa dell’esplosione di una cucina di un piccolo ristorante cinese. Dopo essersi ripulito, si dirige verso la camera ardente per essere cremato. Ma, una volta lí, decide di andar via, rinunciando alla cremazione. Si ritrova cosí a vagare lungo il confine tra la vita e la morte, alla scoperta dell’Aldilá fuori dallo spazio e dal tempo immaginato da Yu Hua. Durante il suo errare, Yang Fei incontrerá alcune delle persone a lui piú care (tra cui la sua ex moglie, ma soprattutto il padre scomparso), e ne conoscerá di nuove, scoprendo un mondo popolato da chi non ha speranza di riposare in pace, senza urna e senza sepoltura. Ne Il settimo giorno, la morte diventa un pretesto per raccontare, con un linguaggio ironico ed essenziale, una Cina contemporanea spietata e piena di contraddizioni.
Consiglio di Francesco Gulina.
Illustrazione di Eleonora Gambula.
Il Gene, Siddhartha Mukherjee, Mondadori (2016)
Siddhartha Mukherjee è un ematologo e oncologo americano, premio Pulitzer 2011 per L’Imperatore del male: una storia romanzata della ricerca sul cancro in cui la staffetta dei medici che si sono confrontati nei secoli con La Malattia giganteggia come Achab contro Moby Dick. Se lì la vera intuizione poetica era l’idea del cancro come Male metastorico che aleggia su tutta la vicenda umana, in questo successivo Il Gene, ci si occupa del Bene. Ci si occupa cioè della fabbrica della vita, il DNA, sillabario dell’uomo e veicolo di trasmissione della specie. O meglio, è la specie il veicolo del DNA (ricordate Il Gene Egoista?), che sfrutta le nostre sopravvalutate procreazioni per cavalcare i secoli. Una lettura necessaria che ci riallinea col nostro posto nel cosmo: su tutti giganteggia la figura di Mendel (incompreso in vita il padre della genetica moderna fu sepolto sotto la laconica lapide “Amava molto i fiori”).
Consiglio di Peppe Fiore.
Illustrazione di Luca Di Battista.
Il racconto dell’ancella, Margaret Atwood, Ponte alle Grazie (2017)
La protagonista di questo romanzo un tempo aveva un nome, un lavoro e una famiglia, fino a che un giorno le cose non sono cambiate. Nell’America del Nord una folle e misogina setta religiosa ha preso il potere, privando tutte le donne della libertà. Le radiazioni hanno tolto loro la fertilità e quelle non ancora sterili sono diventate Ancelle, vestite di un abito rosso come il sangue del parto e un copricapo candido a limitare lo sguardo. Costrette a dare figli ai Comandanti e alle loro Mogli per mandare avanti quell’orrenda forma di mondo. Narrare diventa così un atto di ribellione. Questa storia disturbante e meravigliosamente scritta, andrebbe letta una volta per far sì che resti solo una fantasia distopica e poi letta ancora, pensando a quella libertà che fino a un minuto prima che venisse sottratta era data per scontata.
Consiglio di Francesca Addei.
Illustrazione di Alice Cantoro.
Le scimmie, José Revueltas, Sur (2015)
Scrittore e instancabile militante politico, José Revueltas ha attraversato gli anni più difficili del Novecento schierandosi sempre dalla parte degli ultimi e dando voce soprattutto all’esperienza di degrado e tortura cui la detenzione carceraria – da lui stesso vissuta in prima persona – esponeva. Così in questo libro. I protagonisti – Albino, Polonio e il Coglione – sono tre detenuti reietti e tossicodipendenti, che cercano di organizzare un’impresa impossibile in un carcere di massima sicurezza. A sorvegliarli, stolti poliziotti. Il carcere assurge a metafora del mondo, una dimensione claustrofobica in cui detenuti e secondini si muovono come in un teatro, “mettendo in scena” la condizione di prigionia degli uomini tutti, vittime di un sistema in cui non è più facile capire chi siano le vere scimmie in gabbia. Un libro bellissimo di un grande maestro della letteratura messicana.
Consiglio di Nora Cavaccini.
Illustrazione di Simon Rizzi.
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Flavia Trifiletti.
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