„Qui è come essere in un grande supermercato, si trovano ragazze di ogni età, di ogni tipo, disposte a fare qualsiasi genere di cosa. Sino ad una decina di anni fa andavo ogni sei o sette mesi in Thailandia. Mi svagavo, conoscevo qualche donna, insomma le solite storie, alla fine lo fanno in tanti. Poi ho scoperto i bordelli a Berlino ed è stato come arrivare in paradiso. Il volo è molto più semplice, la città è perfetta, le ragazze sono bellissime e soprattutto sono molto più economiche che da qualsiasi altra parte dove sono stato. Molti bordelli tedeschi (e tanti bordelli a Berlino) propongono una flat rate, in pratica con una spesa che va dai 60 ai 100 euro (dipende dalla qualità del bordello) i clienti possono avere tutto il sesso che vogliono nel corso delle successive 12 ore, sino a quando ce la fanno: la chiamano tariffa “all you can fuck”. La Germania è il sogno di qualsiasi uomo sulla terra, almeno secondo me.„
A parlare è Anthony, un signore sulla cinquantina proveniente da Baltimora, negli Stati Uniti, uno delle migliaia di turisti sessuali che ogni anno sbarcano a Berlino per approfittare di quello che in tanti considerano lo scenario di prostituzione più enorme al mondo. Il mercato del sesso in Germania può contare infatti su uno spiegamento di oltre 3.500 bordelli sparsi su tutto il territorio, 600 dei quali si trovano nella sola capitale. Un esercito di almeno 400.000 prostitute (secondo alcune statistiche proposte dall’associazione Hydra, che si batte contro la tratta di esseri umani finalizzata alla prostituzione, in realtà sarebbero quasi 1 milione) fra cui 20.000 uomini, che „servono“ circa 2 milioni di clienti ogni giorno: le stime ufficiali fornite dal governo tedesco stimano il volume di affari annuale del mercato della prostituzione in Germania intorno ai 21 miliardi di dollari.
“Da noi arrivano quasi 60.000 persone ogni anno, da Asia, America e anche dal mondo arabo: i nostri clienti hanno le idee molto chiare su quello che vogliono e le nostre ragazze ormai sono così esperte e preparate da poter soddisfare anche le richieste più stravaganti ”.
Ad alimentare il successo del comparto del sesso sono soprattutto le decine di tour operator specializzati che operano in Asia, Russia e Nordamerica proponendo pacchetti dai cinque ai dieci giorni comprensivi di volo, alberghi e spostamenti in auto di lusso e promettendo ai clienti un’esplorazione completa delle più famose case di appuntamento di tutto il paese.
“La Germania è il più grande bordello d’Europa, non credo ci siano dubbi, basta fare i conti per capirlo – spiega il proprietario di una delle più note case di appuntamento tedesche, nella zona di Stoccarda – Da noi arrivano quasi 60.000 persone ogni anno, da Asia, America e anche dal mondo arabo: i nostri clienti hanno le idee molto chiare su quello che vogliono e le nostre ragazze ormai sono così esperte e preparate da poter soddisfare anche le richieste più stravaganti ”.
La svolta liberista della Germania nel campo della prostituzione è datata 2001, quando Socialdemocratici e Verdi decisero di promuovere una grande riforma federale che aveva come obiettivo quello di elevare lo status giuridico e sociale dei cosiddetti “sex workers”, dandogli la possibilità di considerarsi dei lavoratori come tutti gli altri ed usufruendo quindi dei diritti legati ad assicurazione sanitaria, pensioni e tutta una serie di misure assistenziali garantite dalla normativa tedesca in materia di impiego. Secondo quella legge, tuttora in vigore, lo sfruttamento della prostituzione continuava, ovviamente, ad essere considerato un reato, mentre diventava legale fornire un luogo pulito e sicuro dove esercitare la professione: per l’idea alla base della riforma, il provvedimento avrebbe dovuto spazzare via la criminalità e permettere alle prostitute di esercitare in spazi controllati, tutelate al pari di qualsiasi altro impiegato tedesco.
Io sono venuta qua convinta di lavorare in un ristorante o in un albergo a fare le pulizie, o almeno questo è quello che mi avevano promesso. Ora lavoro in un bordello e cosa dovrei fare? Farmi marchiare a vita per sempre?
Gli effetti finali della riforma si sono rivelati però disastrosi: secondo i dati forniti dall’Ufficio per l’Impiego del Governo, solo 44 prostitute in tutta la Germania hanno scelto di registrarsi ufficialmente per usufruire delle prestazioni sociali garantite ai lavoratori tedeschi. “Il problema di questa legge è che nessuna persona al mondo vuole essere considerata “ufficialmente”, come dicono loro, una prostituta. Ma ci pensi? – racconta Uma, una ragazza polacca di ventisei anni, arrivata in Germania giovanissima, nel 2006, in occasione dei mondiali di calcio – Molte di noi fanno questo lavoro per una decina d’anni e poi si dedicano a qualcos’altro. Io sono venuta qua convinta di lavorare in un ristorante, in un albergo, a fare le pulizie, o almeno questo è quello che mi avevano promesso. Ora lavoro in un bordello e cosa dovrei fare? Farmi marchiare a vita, per sempre? Anche quello dell’assicurazione sanitaria è un grande pasticcio, le compagnie infatti ci chiedono di pagare iscrizioni mensili molto più alte della media, visto che per la natura del nostro lavoro siamo soggette ad ammalarci più facilmente. Il risultato è semplice: nessuna di noi ha un’assicurazione sanitaria!”
Dal 2004 ad oggi il numero di donne impiegate nel mercato della prostituzione tedesco è più che raddoppiato: è il risultato della crescita esponenziale del turismo a scopo sessuale. Oltre il 65% delle ragazze che lavorano nei bordelli di tutta la Germania proviene da paesi dell’Est o dei Balcani, principalmente Estonia, Romania, Croazia, Bulgaria: giovanissime, a volte arrivano con la speranza di guadagnarsi un futuro migliore e di riuscire, magari, a rimanere nel Paese con un lavoro normale nel giro di alcuni anni. Spesso però sono invece vittime di orribili traffici criminali, uno scandalo che secondo gli studi della Commissione Europea attesta la Germania in cima alla lista dei paesi UE per quanto riguarda i casi di Human Trafficking. Come se non bastasse, la provenienza straniera di gran parte dei clienti ha scatenato una lotta al ribasso fra i bordelli, pronti ad offrire tariffe sempre più economiche e vantaggiose, obbligando le ragazze a sostenere decine di rapporti sessuali ogni giorno per riuscire a garantirsi un sostegno economico. “È una cosa orribile – spiega Uma – ma non possiamo farci niente, siamo qui per guadagnarci da vivere”.
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