Documentary Nights è una rassegna cinematografica organizzata dalla redazione di Yanez e ospitata dal Wale Café di Berlino. Ogni due settimane, di lunedì, presentiamo la proiezione di un documentario indipendente, con l’idea di aprire una nuova finestra sul mondo, di discutere insieme su quello che ci accade intorno. L’evento è gratuito, mentre proponiamo sempre una raccolta a offerta libera da destinare a regista e produzione dei documentari proiettati.
L’articolo che segue è dedicato a No Pasaran, di Daniel Burkholz, che verrà proiettato lunedì 21 novembre 2016, alle ore 20.00, presso il Wale Café di Hobrechtstrasse 24, a Berlino.
Un documentario per raccontare le storie di chi ha combattuto contro nazismo e fascismo prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Immagini che vanno molto oltre la cronaca classica dei fatti e che ci portano per la prima volta a conoscere le voci e le vicissitudini di chi quel coraggio, il coraggio di resistere, lo ha dimostrato senza compromessi, costi quel che costi, di fronte all’ingiustizia tragica che stava cambiando per sempre la memoria dell’Europa.
No Pasaran, di Daniel Burkholz, è un lavoro destinato a lasciare una traccia profonda all’interno della memoria storica del nostro continente. Burkholz compie infatti un percorso straordinario che attraverso un lungo viaggio per le strade di tutta Europa porta alla luce i ricordi degli ultimi testimoni di quegli eventi. I fratelli Vincent e Joseph Almudever, l’austriaco Gerhard Hoffmann, l’olandese Herman Scheerboom, i coniugi italiani Giovanni Pesce e Onorina Brambilla Pesce, il tedesco Kurt Goldstein, lo spagnolo Rosario Sanchez Mora. Erano poco più che ragazzini quando decisero di combattere nelle brigate internazionali di resistenza contro i fascismi europei e di difendere, mettendo a repentaglio la loro esistenza, le idee in cui credevano. Oggi sembra semplice, l’idea di quella scelta, ma in un mondo alla rovescia come quello in cui si trovarono a vivere i protagonisti di No Pasaran, la realtà di quella decisione assume contorni di straordinario animo e ardimento.
Per diversi di quegli uomini e di quelle donne si aprirono le porte dei i campi di sterminio e di concentramento, le torture, le reclusioni, soprattutto ci si dovette confrontare con le perdite dolorosissime dei compagni più cari, caduti negli oltre 10 anni di azioni e guerriglia. C’è un momento in cui il regista chiede a Gerhard Hoffman di spiegargli i motivi della sua scelta: “perché decise di lottare”, gli domanda. Hoffman si prende un momento per pensare, poi dice la cosa in parte più scontata, ma che è in fondo anche la più rappresentativa di cosa potesse significare per tutti loro quel momento. “Non è una cosa che è possibile spiegare con poche parole”.
Un altro dei meriti importanti del documentario di Daniel Burkholz è quello di portare alla luce un aspetto sempre poco considerato nella storiografia contemporanea: la partecipazione femminile ai movimenti di resistenza. Attraverso le storie di Rosario Sanchez e Onorina Pesce, No Pasaran rende invece loro il giusto merito di stima e riconoscimento. „ Le donne lottarono come gli uomini contro il fascismo e la dittatura. Di fatto, furono molte le donne che fecero questa scelta. – spiega il regista Daniel Burkholz – In qualche modo il mio lavoro vuol anche essere un tentativo di riparare, in questo senso, a un’incredibile ingiustizia storica”.
No Pasaran è stato selezionato da numerose rassegne cinematografiche in tutto il mondo ed ha all’attivo oltre 500 proiezioni indipendenti. Il valore umano di questo lavoro, l’intensità e il fascino esercitato dalle storie di persone che per le loro convinzioni misero a rischio tutto quello che avevano, costituisce oggi non soltanto un documento storico dal valore inestimabile, ma anche e soprattutto una lezione di dignità intellettuale da cui è impossibile non essere ispirati.
No Pasaran
di Daniel Burkholz
Germania, 2015 – 73 minuti
REDAZIONE
Wale Café
Hobrechtstrasse 24, 12047 Berlin