9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati,
ideata da Paola Moretti per Yanez Magazine e curata da Enrica Fei.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute.
Una squadra di illustratrici interpreta graficamente le mini-recensioni e
disegna le copertine dei libri:
le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Giorgiomaria Cornelio, La specie storta, Tlon 2023
Irriverente caso di autorialità palindroma: La specie storta di Giorgiomaria Cornelio è in verità il lavoro di molte mani, teste e cuori; il racconto epico di un’intera genia.
Al suo interno: le partiture visive di Giuditta Chiaraluce – segni minimi, d’infiniti selvaggi –, i testi di Elena Frontaloni e di Matteo Trevisani e, infine, le fotografie conturbanti di Chiara Bruschini che chiudono il volumetto, testimoniano la presenza, gorgogliante in ogni pagina, di una famiglia, di un lignaggio paradossale: la Specie Storta, per l’appunto. Della quale Cornelio compone il canto mistico, spezzando convenzioni, spazio e tempo. Non si tratta di un libro di poesia ma di un dispositivo apocatastasico, che porta alla salvezza tramite la voce maestosa di una nobile anima antica. Un rituale magico, per affrontare il Diluvio.
Consiglio di Bartolomeo Cafarella
Illustrazione di ADA
Vera Gheno, Potere alle parole, Einaudi 2019
Ogni lingua cambia, evolve, ma quasi mai siamo disposti ad accettarlo. Quando l’astio nei confronti della novità ci colpisce, però, molto probabilmente è perché non apparteniamo più alla generazione che detta le regole del gioco.
La lingua si adatta alle nostre esigenze di lavoratori espatriati, di consumatori di serie televisive-non-troppo-impegnative, di studenti liceali che cercano l’inclusione nella comunicazione, di poeti, fancazzisti, divoratori di commenti sui social stravaccati sul divano, di creatori di neologismi che prendono piede. In fondo, tutto si modifica nel corso del tempo; per quale motivo la lingua dovrebbe restare immutata? Se così fosse, d’altra parte, se ogni parola non fosse, in potenza, in via di estinzione, forse ad oggi non avremmo bisogno di consultare le note a piè di pagina nella Divina Commedia.
Consiglio di Greta Canestrelli
Illustrazione di Daniela Spoto
Tamara Tenenbaum, La fine dell’amore. Amare e scopare nel XXI secolo, Fandango 2022
Tamara Tenenbaum, argentina di origini ebraiche ortodosse, esamina cosa significhi, oggi, amare e scopare per una donna. Impresa ardua? Certo.
Questo saggio – spaziando dall’amore romantico legato all’idea di sacrificio, la coppia come lavoro h24, la cultura dello stupro, e così via – non fornisce risposte ma domande. In amore non esiste una verità assoluta, ci dice, e i concetti di affetto e desiderio sono costrutti sociali fossilizzati come verità assolute. Ma non lo sono. Perché le donne assumano nuove responsabilità verso i loro desideri, è necessaria comunicazione, non rinuncia. E non basta pensarsi libere ma far sì che si acquisiscano i mezzi per accettarci come tali. Non siamo costrette a scegliere tra impalcature sociali cristallizzate e l’individualismo. Esiste una nostra terza opzione, ed è tutta da scoprire.
Consiglio di Bianca Martino
Illustrazione di Maria Francesca Melis
Veronica Tomassini, L’inganno, La nave di Teseo 2022
Una donna si muove in una Milano sfocata e cerca una piccola pace nelle brevi attese, mentre all’orizzonte brilla dolorosa l’immagine di una rottura, di una rivelazione, dell’amore. L’inganno di cui scrive Veronica Tomassini è quello che si costruisce nella distanza tra sé e l’altro da sé, tra la propria dimensione interiore e una visione nitidissima per lo sguardo ma impossibile da raggiungere per il corpo. Con una lingua personale e ricercata, eppure mai novecentesca, l’autrice dà vita a un oggetto che disegna un’orbita solo sua nello spazio letterario. Al lettore non resta che abbandonarsi alla meraviglia, come nell’osservazione di un altro pianeta Melancholia che, sempre più vicino e sempre più grande, inizia a poco a poco a rubarci l’ossigeno fino al momento dell’inevitabile impatto.
Consiglio di Sergio Oricci
Illustrazione di Demetrio Mese
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Paolo Frolli
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