In collaborazione con il Summer Breeze Festival 2017
Pelo Peloso è lo pseudonimo di un giornalista musicale italiano che, da anni ormai, resta nascosto nell’ombra, utilizzando svariati moniker. Per la prima volta abbiamo il piacere di ospitarlo all’interno della nostra rubrica [Playlist]. Pelo Peloso potrebbe essere chiunque, non sforzatevi a cercarlo nel web. Pelo Peloso potresti essere tu, potrebbe non esistere, potrebbe essere uno scherzo. La verità è che Pelo Peloso è uno che ne sa di musica bella. A voi decidere qual è la musica bella.
Ah la musica rock. Il punk, il metal, l’hardcore.
La musica del diavolo come la chiamava tua nonna.
I miei genitori, per esempio, quando hanno scoperto chi fosse Marilyn Manson, mi hanno proibito di ascoltarlo. Erano i tempi di Antichrist Superstar, per dire.
Hanno preteso che regalassi il mio cd originale. Cosa che non ho fatto, naturalmente. Ero un ribelle io.
Ad un certo punto Yanez mi ha chiesto se mi andava di regalargli una playlist speciale, in collaborazione con il Summer Breeze Festival 2017 – Rassegna di musica tranquilla che si tiene in Germania, a metà agosto – ho pensato che fosse un’ottima occasione per associare una canzone di uno dei gruppi scelti tra quelli in line up al Summer Breeze, con dei momenti speciali delle mia vita.
Immaginatela come “durante questa cosa avrei voluto ci fosse in sottofondo codesta canzone“. Ecco.
Fondamentalmente questa non è una playlist in cui io ho voglia di raccontarti la mia travagliata vita. È semplicemente che quella di seguito è grande musica. Quindi, per dire, queste tracce le puoi usare per andare a correre o come sveglia la mattina.
Il Summer Breeze Festival 2017 si terrà a Dinkelsbühl dal 16 al 19 agosto 2017. Quest’anno oltretutto è il ventesimo anniversario. È considerato il migliore festival di musica metal (insieme al Wacken) d’Europa.
Rock On.
Quando ci stavano per accoltellare a Yerez de La Frontera
HATEBREED – I WILL BE HEARD
Succede che eravamo in viaggio da ormai un mese, abbiamo girato tutta la Spagna, da capo a piedi. Decidiamo di andare in Marocco. Arriviamo a Yerez de La Fronteradi notte per prendere il traghetto di notte. Il traghetto per il Marocco non parte di notte. Un individuo poco raccomandabile si avvicina alla nostra macchina, il conducente, il mio amico Alessandro, abbassa il finestrino. Lui ci chiede in spagnolo se vogliamo comprare un biglietto del traghetto per il giorno dopo. Noi diciamo che preferiamo aspettare l’indomani mattina. Lui tira fuori un coltello e lo punta alla gola di Alessandro. Stop. Tutto si ferma. Lui dice datemi i vostri soldi, Alessandro gli risponde che deve prendere il portafogli nel cruscotto. Lui gli dice di muoversi. Gli dice ¡Date prisa! Alessandro si allunga, apre il cruscotto, estrae il coltello Opinel che abbiamo usato per tutta la vacanza al fine di tagliare il fumo e, manco fosse Flash Gordon, lo punta alla gola dell’individuo.
Dice Vattene. Lui dice Ok.
Quando ho scoperto che la mia fidanzata aveva fatto un gang bang con i miei amici mentre io ero in vacanza studio in Irlanda
HEAVEN SHALL BURN – COMBAT
Torno dall’Irlanda dopo tre mesi. Ho diciotto anni. Sono innamorato perso di Martina. Non vedevo l’ora di riabbracciarla, di parlare. Ho scritto un diario mentre ero via, voglio leggerglielo. Voglio fare l’amore con lei, subito. Voglio raccontargli di Belfast e del mare. Voglio cantare insieme a lei Il cielo d’Irlanda di Fiorella Mannoia.
Il mio amico Gianluca mi telefona al mattino presto, mi dice se vado a bere una cioccolata a casa sua. Io dico che devo vedere Martina. Lui dice che è meglio se vado da lui. Io vado e lui mi dice che Martina ha deciso di organizzare una gang bang con il mio migliore amico e altri quattro miei fidati compari.
Gianluca la cioccolata non me l’ha mai preparata.
Quando ho scopato a tradimento la mia ex fidanzata
KORN – A.D.I.D.A.S
Finisce che dopo un mese Martina continua a spergiurare che non voleva farlo, che non è una ninfomane, che non sapeva fossero i miei amici e nemmeno loro lo sapevano, che la vita è fatta di sbagli e lei è ne ha fatto solo uno.
Lei ne ha fatti cinque di sbagli, se contiamo doppio il mio migliore amico ne ha fatti sei. Imperdonabili.
Dunque io le dico che ok, possiamo parlare di questa cosa.
Vado a casa sua. La lascio ciarlare per mezz’ora. Poi la scopo. Una volta finito mi alzo e mi rivesto, immediatamente.
Lei mi dice cosa succede, io le do della puttana e me ne vado senza aggiungere altro.
Che duro. Che uomo.
Quando abbiamo fatto una rissa 20 contro 20 davanti ad una discoteca
TERROR – RETURN TO STRENGTH
Ad un certo punto della mia vita sono un coatto. Non di quelli veri, che ci credono. Sono coatto perché devo esserlo, altrimenti sono tagliato fuori. Questa è sociologia.
Succede che una sera siamo a ballare in un locale di provincia. Succede anche che facciamo un po’ di casino sia con l’alcol che con le droghe e che all’uscita ci imbattiamo in questa banda di tamarri convinti che non hanno voglia di tornare a casa. Vogliono fare a botte. Loro sono tanti, ma anche noi. Succede che mi prendo un paio di pugni fatti bene e che devo scappare dalla Polizia.
Molti anni dopo, durante una cena tra amici, incontro uno di quei tamarri nemici. Ci guardiamo. Ricordiamo. Lo capiamo. Entrambi immaginiamo un sacco di cose che non ci diciamo e che mai ci diremo, ma che comprendo delle bestemmie e della vergogna.
Quando si è rotto il water a casa di un mio amico
UADA – DEVOID OF LIGHT
Verona, un mio amico mi sta ospitando. In casa siamo io, lui, un altro amico e i genitori di lui.
Il padre guarda la televisione, la madre cucina il pranzo. Io dico che devo andare in bagno. Lui dice prego. Io vado e mi siedo sulla tazza, faccio ciò che devo (in modo piuttosto copioso). Pigio sullo sciacquone a muro. Il getto non si arresta quando dovrebbe. Il getto non si arresta mai. Vado in panico, chiudo la tazza, riapro la tazza, uso lo sciacquone per liberare lo scarico anche se il problema non è lo scarico.
Le mie feci strabordano ed iniziano a spargersi sul pavimento, insieme all’acqua. Mi muovo come un ossesso cercando una soluzione che non c’è. Decido di buttarmi dalla finestra del quarto piano. Ci ripenso.
Apro uno spiraglio di porta, chiamo il mio amico, gli spiego la situazione, lui dice che si è dimenticato di dirmi di utilizzare l’altro bagno, quello è rotto. Gli faccio vedere la situazione, impallidisce. Arriva la madre, guarda all’interno del bagno, impazzisce e scappa.
Il mio amico ed io passiamo la mezz’ora seguente a raccogliere merda e acqua dal pavimento.
Immagine di copertina: © Official Korn
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