Letture alla moviola è una rubrica mensile curata da Elena Cascio.
Ogni mese selezioniamo per voi, da tutto il mondo, una serie di articoli, interviste, reportage, inchieste, che forse non avete letto, ma a cui vale davvero la pena dare un’occhiata.
Porno, mestruo e femminismo – NOT
“Scenes that involve rough sex or women contorted in pain confuse a lot of people. They ask me how I can possibly want to show women hurting and call myself a feminist. My answer to that is that I refuse to police women’s sexual pleasure, in whatever way it manifests”. Dana Vespoli e il suo contributo al mondo della pornografia, verso una rappresentazione più autentica e priva di fronzoli del piacere, quello vero, quotidiano, che non conosce definizione di etnia, genere o età. Applausi.
1848 und 1968 in Bagdad – jungle.world
Negli ultimi due anni, Paesi come il Libano, Iraq e Iran hanno visto il moltiplicarsi di proteste portate avanti soprattutto da giovani donne e uomini sull’onda della fallita Primavera Araba in quei luoghi. Questi e queste giovani stanno manifestando per il riconoscimento del titolo di cittadini e cittadine da parte di Stati integralisti e autoritari, che mettono in pratica politiche considerate inadeguate alle consapevolezze e ai sentimenti delle nuove generazioni.
Di cosa parliamo quando parliamo di caporalato – menelique
Nella narrazione mediatica il caporalato viene descritto come residuo arcaico di schiavitù. L’accostamento a questa parola e a questo concetto veicola un’interpretazione del fenomeno sbagliata, demonizzando singoli attori e normalizzando gli interventi, spesso d’emergenza e mai di prevenzione, dello Stato. Eppure, in seguito ad una più attenta riflessione, è facile capire come il caporalato in realtà non sia il residuo di un mondo arcaico, bensì rispecchi attraverso i suoi meccanismi e le sue strutture la realtà iper-moderna del mercato lavorativo neoliberista.
I piani e la sorte di Albert Speer, amico intimo e architetto di fiducia di Adolf Hitler. Cosa sarebbe successo, architettonicamente parlando, se la Germania nazista avesse compiuto tutti i suoi piani? E, soprattutto, come potè Speer salvarsi dalla condanna a morte al Processo di Norimberga?
Dall’alba al tramonto: evoluzione linguistica di Dylan Dog – Lo Spazio Bianco
Un’analisi interessante e del tutto comprensibile anche per i non addetti ai lavori. Tema della discussione è il protagonista di una delle serie a fumetti italiane più celebri di sempre, Dylan Dog, l’Indagatore dell’incubo, e nello specifico il linguaggio pensato dal suo sceneggiatore Roberto Recchioni a partire dall’albo #400. Una riflessione che fa venir voglia di rileggere tutto da capo.
Il virus siamo noi, nessuno si senta offeso. Un’intervista a David Quammen – Wired.it
David Quammen è uno scrittore e divulgatore scientifico americano catapultato all’improvviso sulla scena mediatica globale attuale, dominata dal coronavirus, per aver scritto nel 2012 un libro intitolato “Spillover”. Spillover, che è un termine di ambito economico-finanziario, è in questo contesto il salto di specie che compie un virus zoonotico. La lettura dell’intervista apparsa su Wired Italia lascia sgomenti: nel 2012 Quammen aveva immaginato un virus che “sarebbe venuto fuori o dalla foresta pluviale o da un mercato cittadino della Cina meridionale”.
Irene Camber, prima medaglia d’oro femminile della scherma italiana – La frase schermistica
Storia breve ma avvincente di Irene Camber, la prima olimpionica italiana a vincere l’oro in una disciplina in cui, storicamente, facciamo sempre una bellissima figura. Una storia di sport di cui sicuramente non avete mai sentito parlare.
The best tattoo is a random tattoo – The Outline
Entrare in uno studio di tatuaggi, infilare un gettone in una macchinetta sputa palline e ricevere in cambio un design appallottolato da farsi tatuare sul corpo: è la filosofia del “you get what you get”, che per alcuni rimane incomprensibile, mentre per altri rappresenta il solo modo di concepire il tatuaggio.
Capire l’hip hop nel 2020 (la speranza è l’ultima a morire) – Soundwall
L’hip hop italiano è morto. O forse no? E la trap in tutto questo che ruolo ha? Un punto di vista interessante sul tema ce lo offre Soundwall con questo articolo. Preparate carta e penna, se siete davvero old-school: i suggerimenti di ascolto qui non si sprecano.
That Discomfort You’re Feeling Is Grief – Harvard Business Review
La redazione dell’Harvard Business Review, mentre è in riunione, da remoto come ormai accade in moltissime aziende a causa della pandemia in corso, si trova d’accordo su una cosa fondamentale. Il sentimento che molti di loro stanno provando ha un nome: lutto. Ne scaturisce un’intervista a David Kessler, scrittore e “più grande esperto al mondo in materia” e che ci accompagna attraverso i cinque step del lutto, dalla negazione all’accettazione, nel tentativo di definire un sentimento nuovo ma comune, in questo momento di insicurezza mondiale, economica e sociale.
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