9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati,
ideata da Paola Moretti per Yanez Magazine e curata da Enrica Fei.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute.
Una squadra di illustratrici interpreta graficamente le mini-recensioni e
disegna le copertine dei libri:
le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Pauline Melville, Uno di questi due paesi è immaginario, traduzione di Pietro Deandrea, Tamu edizioni 2022
Direttamente dagli anni Novanta, questa prima raccolta di racconti di Pauline Melville, affonda le radici nel post-colonialismo. Una moltitudine di influenze costruisce l’identità dei personaggi raccontati, i quali spesso indossano una maschera, si travestono nel ruolo che hanno scelto di avere in una società ibrida, estremamente fragile. Ogni storia è una mappa fatta di sogni, di fantasia e d’immaginazione. Si tratta di commedie dal risvolto comico, al limite del grottesco. Melville ci addomestica all’ambiguità delle parole, alla mutazione dei personaggi. Sovrapponendo continuamente i confini tra naturale e sovrannaturale, incoraggia molteplici letture, mettendo in discussione le consuete spiegazioni degli uomini ai grandi eventi. Confondere per ricostruire il pensiero: questa la sua missione.
Consiglio di Chiara Bianchi
Illustrazione di Irene Sotgiu
_t_w_i_g_ , Il giorno è indegno, Agenzia X 2023
La seconda opera conferma le abilità di scrittore di Tobia Wilson Iacconi Gabbriellini, cameriere e festaiolo toscano alle prese con la sua vita sghagengherata in una Bologna trasfigurata e cupa, in cui gli spazi di luce rimasti sono certe persone, certi libri, certi luoghi in cui respirare ancora. Un conforto temporaneo, prima che il giorno e la sua ferocia produttiva facciano capolino dalle persiane. Ancora una volta, scorrendo le pagine di questo autore, non si trova una narrazione lineare, ma pagine che alternano poesie e prose ad alta tenuta letteraria. Ancora una volta, come con “Nitrito”, ci si ritrova a piangere senza capire perché. Forse per la dolcezza estrema della voce di _t_w_i_g_, forse per la sua potenza immaginifica.
Consiglio di Paolo Cerruto
Illustrazione di Lorenzo Farris
Samanta Schweblin, Uccelli vivi, traduzione di Maria Nicola, Edizioni SUR 2023
I racconti che compongono l’ultima raccolta di Schweblin si colorano di sfumature inquietanti senza mai rivelare i dettagli più morbosi che il lettore può provare a immaginare da sé. Una variegata combinazione di personaggi occupa mondi vagamente distopici: un uomo rimane prigioniero in una sperduta stazione ferroviaria; un’infinita schiera di donne vive ammassata al lato della strada in cui sono state, una dopo l’altra, abbandonate dai loro uomini; un uomo uccide la moglie e la infila in una valigia che viene fatta passare per una geniale opera d’arte; una coppia si apposta di notte nella steppa per cercare di catturare un essere non meglio descritto che donerebbe loro la tanta agognata felicità familiare; una donna si prepara a dare alla luce “Teresita” attraverso i precisi rituali di una strana forma di gravidanza… Schweblin si muove sulla linea di confine tra i generi letterari, sporgendosi verso un fantastico che può sembrare null’altro che il lato perverso della nostra realtà.
Consiglio di Nicole Stella
Illustrazione di Sofia Bordini
Scott McClanahan, Crapalachia – Biografia di un luogo, traduzione di Sara Verdecchia, Pidgin edizioni 2023
Mi ricordo di una sera nel parcheggio del cimitero: le portiere delle auto aperte, le radio accese, qualcosa dei Downset oppure Bulls on Parade. Gli occhi della videosorveglianza che avevamo già da tempo accecato a sassate. Uno di noi aveva chiesto quando ce ne saremmo andati. Qualcun altro aveva risposto dove saremmo dovuti andare. Noi eravamo quel posto e quel posto era noi.
Ho ripensato a questo, mentre leggevo Crapalachia. Anche noi avevamo dato un nomignolo alla bile che avevamo buttato e alle ginocchia che avevamo scuoiato nel nostro posto. Anche noi, come Scott, Ruby, Little Bill, zio Nathan e gli altri Craps, avevamo il futuro nel passato. Ecco perché l’ho letto, mi sono detto all’ultima pagina. Per non dimenticare mai che le radici sono, e sempre saranno, sporche della terra che mi ha permesso di essere l’essere umano che sono. È importante.
Consiglio di Mattia Grigolo
Illustrazione di Biagio Finamore
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Joanna Ransome
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