9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati,
ideata da Paola Moretti e curata da Linda Farata.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute. Una squadra di illustratrici interpreta graficamente le mini-recensioni e disegna le copertine dei libri. Le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
D. Hunter, Chav. Solidarietà coatta, traduzione di Alberto Prunetti, Edizioni Alegre 2020
Essere borghesi non è una colpa. E nemmeno un merito. Come non lo è essere bianchi. Il problema è la radicata e diffusa abitudine a far finta di non esserlo. La subdola mistificazione del privilegio. Requiem definitivo per la sinistra di rappresentanza, per la militanza ego-riferita e per gli amici delle statue, Chav è un monologo sulla vita e la politica, senza filtro, dopo tre o quattro birre. La verità trascendente di un corpo e delle sue ferite. Il corpo di un maschio bianco underclass. Sei quello che mangi. Sei quello che ti è stato fatto. Il primo passo è prendere coscienza del proprio ruolo nell’ingranaggio. Capitalismo, razzismo, patriarcato. Un combinato disposto che frantuma vite e identità psichiche. I fatti a pezzi raramente scelgono di riconoscersi reciprocamente. Ma quando accade, se accade, le cose cambiano. Un testo che dialoga profeticamente con le rivolte antirazziste di oggi. Un testo semplice, che non tutti vorranno capire fino in fondo.
Consiglio di Shendi Veli
Illustrazione di Giulia Shines
Pier Vittorio Tondelli, Altri Libertini, Feltrinelli 2013
Quando lessi Altri Libertini per la prima volta, pensavo che il femminismo fosse una cosa che riguardava prevalentemente le donne e la parola queer non era ancora entrata a far parte della mia lettura del mondo, come invece sarebbe avvenuto di lì a poco. Lessi il “romanzo a episodi” di Tondelli con un senso crescente di scoperta e di commozione, rapita dalla capacità dell’autore di intessere crudezza ed eclettismo poetico con un talento ancora oggi abbagliante. Mi trovai traghettata, una pagina dopo l’altra, dentro un’Emilia alla fine degli anni ’70 come mai avrei potuto immaginarla, ma dove la giovinezza era proprio come la sentivo addosso: una provincia della vita, marginalizzata, un po’ sfigata, pazza, (s)porca e irredimibile. Che quanto finisce ti rimane addosso, come una cicatrice rimarginata a cazzo.
Consiglio di Irene Pipicelli
Illustrazione di Nuvola Camera
Fëdor Sologub, Peredonov, il demone meschino, traduzione di Silvia Carli, Fazi Editore 2019
Secondo voi devo preoccuparmi se, a lettura ultimata, non ho potuto fare a meno di provare compassione per quello schifoso, misero e spregevole diavolo di Peredonov?
Ossessionato dalla tanto agognata promozione a ispettore, angustiato dai calcoli su chi sia più conveniente sposare, terrorizzato dagli spettri della superstizione, della cospirazione e dell’opportunismo di chi gli sta intorno, l’insegnante di ginnasio Peredonov è uno degli “inetti letterari” più detestabili e riusciti, la maschera perfetta per mettere in ridicolo una realtà, quella della Russia zarista a cavallo tra i secoli, nella quale si è al contempo vittime e carnefici, delatori e accusati. Un meccanismo esatto grazie al quale il potere può ringiovanire ogni giorno, macinando nei suoi ingranaggi gli individui più deboli, innocenti o colpevoli che siano.
Consiglio di Martin Hofer
Illustrazione di Beatrice Franzoso
Georges Perec, W o il ricordo d’infanzia, traduzione di Maurizia Balmelli, Einaudi 2018
Se non avete mai pensato a come rendere efficiente l’allenamento simultaneo di qualche centinaio di atleti olimpici confinati su un’isola di piccole dimensioni, ci ha pensato Perec in quello che viene definito il suo libro più autobiografico, preso e abbandonato nel corso del tempo. Due storie distinte si alternano riempiendo l’una i vuoti dell’altra, ma solo se si è disposti a rinunciare alla consueta linearità della narrazione. Non c’è infatti alcun legame apparente fra il romanzo d’avventura, completamente immaginario e riguardante una fantastica società retta da ideali olimpici, e la vicenda autobiografica semplice e rispettosa della precarietà dei ricordi d’infanzia, piena di vuoti, di assenze, di dubbi. Sovrapponendo le due istantanee e allontanandosi di qualche passo, è possibile mettere a fuoco una verità terribile che ha cambiato per sempre la storia dell’umanità.
Consiglio di Marcello Erno
Illustrazione di Futura Malanca
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Daniela Spoto
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