9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati,
ideata da Paola Moretti e curata da Linda Farata.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute. Una squadra di illustratrici interpreta graficamente le mini-recensioni e disegna le copertine dei libri. Le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Prima di noi, Giorgio Fontana, Sellerio 2020
Quando si parla di Giorgio Fontana, si parla di quello che scrive. Non è presente sui social media, è lontano dai riflettori. Probabilmente dopo di noi si leggeranno ancora i suoi libri, mentre saranno dimenticati gli scrittori che oggi campano di polemiche, festival e apparizioni televisive.
In Prima di noi c’è la sua anima tosta e schiva, il suo immenso lavoro di ricerca e scavo, tutta la sua determinazione nel far luce sul passato prossimo di ogni italiano, da Caporetto a oggi, attraverso le quattro generazioni della famiglia Sartori. Oltre a una narrazione solida e personaggi scolpiti con vigore e passione, in questo lunghissimo romanzo c’è qualcosa di molto più prezioso e molto più raro: c’è lo Zeitgeist di ogni epoca, che Fontana ha restituito senza descriverlo, tutto tra le righe. È la nostra memoria storica che ci parla direttamente al cuore. E la sua voce rimane con noi anche dopo aver letto, a malincuore, l’ultima pagina.
Consiglio di Flavio Villani
Illustrazione di Ludovica Marani
Tutto chiede salvezza, Daniele Mencarelli, Mondadori 2020
Questa è la storia autobiografica del breve TSO che l’autore ha subito nel 1994. Daniele Mencarelli ci racconta questo momento della sua vita e lo fa in un modo semplice e autentico, con la dolcezza ruvida di parole figlie di Roma. Ci spiega che la mente può vacillare, che ci è concesso essere fragili, l’errore sta nell’averne paura. Un’esplosione di rabbia nera e la sensazione opprimente che tutto sia troppo; che i dolori del mondo intero vogliano attraversarti da capo a piedi, lasciandoti sfinito e “pazzo”. E allora ecco che tutto chiede salvezza: la vita tua e quella di ogni persona. La “normalità” scompare, l’autore si ritrova a vivere con cinque “matti” nella stanza di un reparto psichiatrico per scoprire che saranno proprio quei giorni a permettergli per la prima volta di viversi e mostrarsi per ciò che realmente è.
Consiglio di Francesca Addei
Illustrazione di Magda Richiusa
Patria, Fernando Aramburu, traduzione di Bruno Arpaia, Guanda 2019
Hegoak ebaki banizkio […] ez zuen aldegingo. […] Bainan, honela ez zen gehiago txoria izango (Se gli avessi tagliato le ali […] non sarebbe scappato. […] Però così, avrebbe smesso di essere un uccello – Txoria Txori, Mikel Laboa, 1974).
Come un uccello in gabbia, il popolo basco durante il Franchismo non aveva diritto ad usare né la propria lingua, né la propria bandiera. Il brano menzionato in lingua euskera si trasforma, in bocca al personaggio di Joxe Mari, in un inno all’indipendenza basca e in un canto di liberazione dalle torture del carcere, nel quale si trova per azioni criminali riconducibili a ETA (organizzazione armata che tra il 1959 e il 2011 uccise oltre 800 persone). Il romanzo Patria racconta dell’omicidio del Txato, vittima di ETA, in un intricato intreccio di personaggi che, buoni o cattivi, hanno per radice comune la loro umanità.
Consiglio di Greta Canestrelli
Illustrazione di Simon Rizzi
L’acciaio in fumo, Salvatore Romeo, Donzelli 2019
Dell’acciaieria Ilva si è parlato più per la battaglia politica che vi sta dietro, che per le conseguenze sociali, ambientali ed economiche che la sua fondazione e il suo successivo sviluppo hanno portato sulla città e sugli abitanti di Taranto.
Questo libro di Salvatore Romeo è di fondamentale valore per rimettere ordine fra le vicende storiche che contraddistinguono il caso, a partire dagli anni ’60, dunque dalle origini, seguendone ogni evoluzione. La ricostruzione di Romeo – meticolosa, attenta, puntuale – ne rende contezza ed è importante perché, grazie a un grande lavoro di ricerca archivistica e bibliografica, ai toni moderati della scrittura, a una struttura fattuale che non lascia scampo, fa luce sui numerosi punti oscuri della questione Ilva. L’acciaio in fumo restituisce non solo il quadro della crisi industriale, ma il ritratto di un’intera popolazione divisa per decenni fra l’odio per una fabbrica che da un lato ha ucciso Taranto e dall’altro, a lungo, l’ha arricchita, al prezzo di drammatiche ripercussioni sociali e ambientali.
Consiglio di Mauro Mondello
Illustrazione di Michele Pieretti
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Roberta Scomparsa
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