9 Righe è una rubrica mensile di consigli di lettura illustrati, curata da Paola Moretti.
In 800 battute vi raccontiamo delle nostre ultime letture e del perché ci sono piaciute. Una squadra di illustratori interpreta graficamente le mini-recensioni e disegna le copertine dei libri. Le potete vedere a tutto schermo cliccando sull’immagine.
Isabella Santacroce, Supernova, Mondadori 2015
“Gli adulti sono ragazzi morti.”
Supernova si apre con questa frase di Mariangela Gualtieri in esergo e racconta l’adolescenza di Dorothy, Divna e Thomas. Un’adolescenza fatta di eccessi, prostituzione e amicizia. Un’adolescenza che si consuma a velocità supersonica, come la contemporaneità in cui è immersa.
Isabella Santacroce ci mostra l’esplosione di luce di una stella che muore che è la giovinezza, attraverso protagonisti “romantici come la fotografia in bianco e nero di un bacio, immorali come un film porno a colori.” E lo fa con la sua prosa, che per qualità e intensità non ha termini di paragone nel panorama della letteratura italiana contemporanea.
“Gridavamo siamo angeli, possiamo lanciarci senza distruggerci, abbiamo le ali nei muscoli, siamo spaziali.”
Consiglio di Sergio Oricci.
Illustrazione di Nuvola Camera.
Henri Michaux, Ecuador, Quodlibet 2005
Di questo libro, in cui si alternano diario e poesia, ogni cosa è esperimento, tentativo che si ferma a pochi passi dal surrealismo. Michaux racconta, coi modi del tormento dolce e ribelle, un viaggio che si snoda attraverso una narrazione elaboratissima, in cui gli elementi di quella che è una vera e propria “navigazione letteraria” si dipanano in stili e tensioni incostanti e lunatiche. L’osservazione, la barzelletta, i passaggi teatrali, restano amalgamati soltanto grazie al supremo atto di fiducia del lettore verso lo scrittore, “un uomo che non sa viaggiare né tenere un diario. Ma al momento di firmare, colto da un improvviso spavento, si scaglia la prima pietra. Questa.”
Ci si accorge che non è un viaggio quello raccontato sulle pagine di Ecuador, ma una fuga, o meglio ancora, un seminario sullo smarrimento di un autore che considera la vita come una matassa di ineluttabili approssimazioni. E che si sforza, ossessionato, di non dare importanza a ciò che vede e scrive.
Consiglio di Mauro Mondello.
Illustrazione di Alessandra Marianelli.
Jack London, Il vagabondo delle stelle, Adelphi 2005
Questa è un’opera di denuncia delle condizioni carcerarie subite dai detenuti di San Quentin in un’epoca non troppo remota. Ma è anche e soprattutto il racconto fantasmagorico di un uomo – Darrell Standing – che, ridotto a feroci torture nella camicia di forza e dalla cella di isolamento, sperimenta la “piccola morte”, una condizione che gli consentirà di “viaggiare” nel tempo e nello spazio vivendo altre e innumerevoli vite. Al lettore che lo segue in questo suo “vagabondare per le stelle” spetterà fare esperienza dell’umano e del disumano, del valore del corpo e di quello dell’anima. La morte, costantemente evocata, chiarirà invece alla fine il significato della vita, inteso come conoscenza profonda dell’essere. L’ultimo grande romanzo di Jack London è un testo ancora contemporaneo, temerario e forte.
Consiglio di Nora Cavaccini.
Illustrazione di Eleonora Gambula.
Ling Ma, Febbre, Codice Edizioni 2019
Febbre è un libro sulla fine del mondo che non parla della fine del mondo. Quella che viene descritta è la vita contemporanea. Le città sempre più care, lo spaesamento, il lavoro alienante, le relazioni che diventano rarefatte. Candace vive a New York ed è figlia di immigrati cinesi. É sopravvissuta miracolosamente alla febbre di Shenzen, un’epidemia che dalla Cina si è estesa furiosamente sterminando la popolazione degli Stati Uniti. Il virus non uccide subito, ma danneggia in pochi giorni il sistema nervoso. I contagiati continuano a svolgere in loop i gesti quotidiani restando però del tutto privi di coscienza: muoiono nel giro di poco a causa di incidenti o per denutrizione. Il senso del racconto, tuttavia, va oltre l’immediata allegoria distopica. Il romanzo d’esordio di Ling Ma parla di immigrazione e conflitto interiore. Ma a un livello ancora più profondo parla di fantasmi, della memoria come unico straziante appiglio.
Consiglio di Shendi Veli.
Illustrazione di Giulia Vigna.
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L’immagine di copertina è stata illustrata da Elio Ferrario.
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