Questa rubrica è bellissima perché omettiamo di dirvi delle cose interessanti da fare, per poi rinfacciarvele il mese dopo.
Ve li siete persi
Ragazzi, come state, tutto bene?
Vi siete persi Laurie Anderson. Siete pessimi.
Roba organizzata da quelli del Transmediale all’Haus der Kulturen der Welt. Effettivamente vi siete persi anche il Transmediale, che però ogni anno che passa è meno bello, quindi non ve lo diciamo più e facciamo finta che non ve lo siete persi, ma che non ci siete voluti andare, perché vi faceva schifo. Così funziona.
Comunque, questo non toglie che Laurie Anderson non l’avete sentita. A parte che era sold out dopo venti minuti dal lancio della prevendita. Quindi avreste dovuto fare a schiaffi con l’internet per accaparrarvi il biglietto, rubandolo ai nostalgici cinquantenni presi ancora bene con tutta quella roba sperimental avaguardistica degli anni novanta. Meglio così. In fondo lei non è una leggenda. No.
Vi siete persi questa cosa che abbiamo organizzato noi di Yanez: Il Sei Nazioni di rugby proiettato in redazione, al Wale Café, con l’Italia che ha fatto la sua bella figura vincendo il cucchiaio di legno. Ah, i bei tempi dell’Italia del rugby che non vinceva mezza partita ma almeno poteva dire di essere forte nelle mischie. Se vuoi sapere cos’è una mischia nel rugby puoi telefonare a questo numero (prefisso dello stato da cui chiami) + 666.
Vi siete persi gli unici venti minuti di sole a Berlino. I prossimi saranno a luglio. Purtroppo non abbiamo foto dell’incredibile evento, perché ha colto tutti di sorpresa. Però abbiamo una foto di Orietta Berti bella come il sole. Eccola qui:
Vi siete persi i Blonde Redhead. Male.
Un mio amico, che fa il bassista, mi ha raccontato che una volta è andato ad un concerto dei suddetti e che poi i suddetti hanno dormito a casa sua e che gliel’hanno distrutta. Ma distrutta nel senso letterale del termine. Pare non siano delle personcine a modino. Però sono bravi bravi e lei è bella bella e noi non siamo bassisti e non invitiamo la gente a dormire a casa nostra.
Abbiamo una foto della casa del mio amico dopo il passaggio dei Blonde Redhead:
Avete mancato di poco – è stato ieri – l’Indiebookday 2017 Germany.
Ovvero la giornata dedicata a te che ti compri un libro di una Casa Editrice Indipendente. Questo è bello e noi lo sosteniamo. Però, per dire, un libro te lo puoi comprare sempre. Un libro indipendente te lo devi comprare sempre.
Non potete perderveli
Partiamo subito dagli eventi targati Yanez: domani appuntamento bimestrale con la Documentary Nights. È la volta di Putuparri and the Rainmakers, ovvero la storia di un signore che fa venire a piovere quando serve, ma anche quando no. Insomma, venite a vederlo al Wale Café, dalle 20.00. Qui l’evento.
È invece in programma per sabato un’altra proiezione, questa volta più particolare, perché si tratta di Nanook of the North, datato 1922 e considerato il primo documentario mai realizzato. La particolarità è che ad accompagnarlo non sarà la colonna sonora originale (non siamo nemmeno sicuri ce l’abbia un’OST) bensì il live soundtrack di Agata non Sogna. Qui l’evento.
Giovanni Truppi suonerà all’Oblmov, a portarlo le nostre Balene Possono Volare e MegaHerz Booking Agency. Lui è un bel tipo, perché si è costruito questo strano pianoforte in legno che pesa 2 quintali e se lo porta in giro per tutta l’Europa. Un grande.
Un evento che ha, solo su Facebook, diecimila interessati. Si chiama Startup Food Market e si terrà il 2 aprile, presso il famoso coworking Unicorn. Che cos’è? Fondamentalmente un raduno di hipster.
Però si mangia.
Un workshop sulla cultura del burro.
Io boh, non so che dire.
Due seratine da freakkettoni. Una dietro l’altra.
La prima è African Acid is the Future, ovvero quando la techno incontra le sonorità afro, il ritmo elettronico incontra il beat della cultura nigeriana, congolese, ghanese, e via dicendo, quando l’acid abbraccia i ritmi cosmici della psichedelia ancestrale e quando tua madre si è fatta l’insegnante di sub durante il viaggio di nozze in Kenya, mentre tuo padre faceva tiro con l’arco insieme agli animatori.
dopotutto l’Africa is mother of beat, and beat is tempo. Lo dicono loro.
L’altro eventino mica male è il giorno prima, al Keller, che è questo posto magnifico nello stesso palazzo del Neukölln Arkaden. Però in cantina.
La solfa è simile, perché anche qui si parla di roba tropical, ethnic, cosmic, supercosmic, iperethnic. Però la gente che ci suona si prende molto meno sul serio, ma molte più pastiglie di quello che puoi immaginare. Ci suonano Nato (consigliatissimo), Sahalé, Billy Caso, Rolandson, Busholl Brothers e Radbear. Qui l’evento.
Qui Sotto un intero set di Martha Van Straaten, la rejna delle freakkettone berlinesi. Vi esortiamo ad osservare molto bene i due tizi al fianco della consolle.
I Death in Rome suonano insieme ai Death of Abel. Seratina felice a base di cover e abbraccioni. Provare per credere.
Meth#6 è un’altra serata in cui niente è dato al caso, soprattutto la presammale. Cinque live set all’insegna del noise, del drone, dell’ambient, dell’oscurità. Anche uno dei direttori di Yanez tra i performer. Andate a trovarlo. E piangete.
Pineapple Apple Pen per tutti!
Salmo suonerà anche a Berlino, dopo essersi fatto 345.546.232.000 date in Italia.
Salmo è forte per un paio di motivi: è simpatico e sa recitare. Non abbiamo detto sa recitare bene. Sa recitare.
E poi ha fatto un sacco di strada. Guarda qui che roba (soprattutto lei, Rose Villain):
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In copertina: Converge in concerto – reserved ©
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