Si può esistere in tanti modi a questo mondo. Alcuni giocano a tennis, eppure non gli piace da almeno vent’anni. Altri hanno immortalato con la loro cinepresa le tristi avventure della Germania hitleriana e poi sono scappati, per ricominciare tutto in un lontano paese sudamericano. Altri ancora cercano i propri limiti, convinti che sia quello, il senso della vita.
Byung-Chul Han prova a spiegarci che la ribellione è importante, se davvero vogliamo tornare liberi: anche a costo di rimanere senza soldi, per sempre. Poi c’è Vercel e la sua tempesta che porta via il cuore e l’idea che tutto possa rimanere uguale a prima. L’antropometria, che se non sapete cos’è ve la spiega Paolo Zardi in sedici racconti, mentre quelli di Lidya Davis, racchiusi in ‘Can’t and Won’t’ sono centoventidue. Di racconti, s’intende.
Temporary mother. Utero in affitto e mercato dei figli
Marina Terragni
Vanda Epublishing, 2016
Perché si può donare un rene, ma non un bambino? È giusto cancellare dalla vita della creatura appena nata la donna che l’ha portata in grembo per 9 mesi? Non è il rimborso spese altro che una compravendita di un prodotto, il bambino, da un lato da parte di persone che non avrebbero altrimenti la possibilità di diventare genitori, dall’altro perché i soldi fanno sempre comodo, qualsiasi sia la condizione economica delle donne che lo fanno.
Queste e altre sono le tesi che l’autrice propone per dimostrare che chi per natura non può avere un figlio, non dovrebbe avere la possibilità di utilizzare la propria ricchezza per esaudire il desiderio di diventare genitore.
Elisa Barrotta
Psicopolitica
Byung-Chul Han
Nottetempo, 2016
Vivere bene non è più possibile, il massimo che ci può riuscire di fare è diventare pian piano più efficienti. La felicità l’abbiamo messa nel cassetto e se ne parla in un’altra esistenza. Persino il nostro tempo libero è ormai strutturato con logiche di lavoro: dobbiamo raggiungere un obiettivo, un target, schiavi del progetto di autopromozione social che abbiamo deciso di perseguire.
Han a volte sembra Zizek, ma con meno eccentricità e più calore umano. Cita Hegel e Marx, soprattutto invita ognuno di noi a ribellarsi. Ma non contro il sistema, la società, il tempo o lo spazio. Semplicemente, Han prova a farci capire che dobbiamo protestare innanzitutto contro noi stessi.
Andarsene
Rodrigo Hasbún
Sur, 2016
«Sebbene ispirata a persone esistenti e a fatti realmente accaduti, questa è un’opera di fantasia. In quanto tale, non è né aspira a essere un ritratto fedele di nessun membro della famiglia Ertl, né degli altri personaggi che appaiono nel romanzo». Sì, perché la famiglia Ertl è esistita per davvero e in questo splendido romanzo si cerca di trovare un punto di equilibrio fra la finzione di una scrittura che cerca di immaginare una difficile intimità familiare e una ricostruzione che si attacca dolcemente a momenti di vita vissuta, a passaggi storici, radicati nella realtà del tempo. Hans Ertl era un cineoperatore nazista che Hitler lo aveva amato ben poco. Dopo la seconda guerra mondiale si trasferì a La Paz con la moglie Aurelia e le figlie Monika, Heidi e Beatrix, e continuò a dar fondo a un’eccentricità drammatica, dentro la quale la sua famiglia, lentamente, si disintegrerà. “Andarsene, era questa la cosa che papà sapeva fare meglio”.
Can’t and Won’t
Lydia Davis
Farrar, Straus and Giroux, 2016
E’ il suo ultimo libro. Contiene 122 racconti, alcuni di quattro righe, altri di due. Ci sono lettere di lamentele, tra le quali una a delle onoranze funebri per aver coniato la poco delicata cremains (resti della cremazione). C’è ‘Seals’ che descrive il lutto come una tazza sempre pronta a traboccare. Sogni, estratti da Flaubert, avvenimenti random, inventari di passeggeri nel treno, stralci di conversazioni, necrologi. La penna più eminente della flash fiction, non nega un posto nella raccolta ad una lista di parole che elettrodomestici in funzione sembrano dire. Non è l’evento descritto il fulcro della storia, ma l’occhio con cui viene guardato, sempre vigile, che dallo scenario più banale estrapola le sensazioni più umane.‘ Un uomo sta tossendo durante il concerto’, ‘ il mio cerotto è bagnato’. Il tono è pungente, asciutto, sempre a fuoco sui dettagli. Pedanteria non è un difetto, ma uno stile. Il risultato è ironico, stupefacente.
Paola Moretti
Open – An Autobiography
Andre Agassi
Harper Collins, 2010
Questo non è un libro per persone che seguono il tennis. Questa è la storia di un ragazzo diventato uomo troppo in fretta, di come lo sport possa diventare dolore e ossessione, di come si possa cadere, rialzarsi, cadere ancora, di nuovo, e ricominciare sempre, ricominciare un’altra volta. Una scrittura densa e compatta, un libro onesto e puro, che racconta le vicissitudini, dentro e fuori dal campo, di uno dei tennisti più forti di sempre. A dimostrazione che c’è sempre da imparare qualcosa, quando si parla di vita. Da leggere soprattutto per quelli che pensano che le storie di sport siano autoreferenziali e noiose. Questo non è un libro, questa è una lezione di scrittura. E di come si possa stare al mondo anche partendo dalla parte sbagliata.
Lungo Lento – Maratona e pratica del limite
Paolo Maccagno
Quodlibet, 2015
Una maratona non è una soltanto una corsa, ma una ragione di vita. Si tratta di una sfida che coinvolge ogni secondo, ogni minuto, della tua giornata. Programmazione, alimentazione, scarpe allacciate e via per strada, che ci sia il sole o la pioggia: saltare un allenamento non si può. Paolo Maccagno non ha semplicemente scritto un libro che investiga dentro la psicologia e le dinamiche di migliaia di maratoneti in tutto il mondo, ha piuttosto ragionato, a partire da un’impresa atletica che attira sempre più adepti, sul genere umano e sul fascino rappresentato dalla ricerca del proprio limite fisico e mentale.
Tempesta
Roger Vercel
Nutrimenti, 2013
Se vi piacciono le avventure di mare, da Conrad a seguire, questo libro fa sicuramente per voi. Se invece le avventure marinare non vi interessano, ma amate la grande letteratura di personaggi e passione, di atmosfere e momenti, questo libro fa certamente al caso vostro. Di una cosa possiamo essere sicuri, Vercel racconta una delle imprese di resistenza umana e fisica più straordinarie e titaniche della letteratura di ogni tempo. Il comandante del Cyclone e la sua truppa, lanciati fra le onde selvagge dell’oceano di fronte alla Bretagna, restaranno nella vostra mente per diverso tempo.
Antropometria
Paolo Zardi
Neo Edizioni, 2010
Antropometria è la scienza che si occupa di misurare il corpo umano nella sua totalità o nelle sue componenti, così come Zardi misura le esistenze dei suoi personaggi, cogliendo il momento esatto in cui qualcosa, in quelle esistenze, cambia per sempre. In ognuno dei sedici racconti di Antropometria, infatti, qualcosa muta irrimediabilmente, e Zardi, attraverso l’intensità della sua scrittura, porta alla luce quel preciso momento. Già con il primo racconto, “Sei minuti”, in appena tre pagine Zardi ci scaraventa addosso il momento in cui non può più esistere un prima e può solo esistere un dopo. Esplora il mondo dei legami, delle relazioni, dei sentimenti, che cambiano e si trasformano, man mano che i personaggi tessono la trama della loro vita. Antropometria è la prima raccolta di racconti di Paolo Zardi.
Martina Hell
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Foto copertina: wan mohd
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