Bambini posseduti, padri falliti, figlie in cerca d’avventura, circo e barboncini, il dottor Pereira e Lisbona, la gestualità italiana secondo Munari, Berlino e Napoli e da Berlino a Napoli, Monika Ertl che uccise per amore, e poi Pennac, che Pennac è sempre Pennac. Fine.
Rosemary’s baby
Ira Levin (Sur, 2015)
Ci sono tutti gli elementi del caso: il diavolo, stregoneria ed evocazioni varie ed eventuali, la casa infestata, due piccioncini innamorati che pur di avere l’appartamento dei loro sogni se ne sbattono altamente se andranno a vivere con dei poco simpatici fantasmi e l’immancabile bambino maledetto/posseduto. È un romanzo che ti scaraventa in un continuo stato di tensione e malessere durante tutto il corso della lettura, dal ritmo incalzante, che fa crescere le tue ansie e angosce insieme a quelle della protagonista e ti conduce mano per la mano nel percorso che la porterà alla follia. Forse non è stata una scelta saggia, perché adesso le carrozzine all’inglese incutono un certo timore.
Giorgia Corea
Fatti relativi al ritrovamento di un paginone di nudo in un romanzo Harmony
Joe R. Lansdale (dall’antologia In un tempo freddo e oscuro, Einaudi 2015)
Prendere un fallito, inserirlo in una situazione difficile, la quale spesso si trasforma in una tragedia. Affiancargli esseri immondi, rifiuti della società, uomini e donne senza dio. Aggiungerci una quantità importante di humor nero.
Questa è, in sintesi, la narrativa visionaria e cinica di Lansdale.
In questo caso specifico vi trovate davanti ad un racconto che leggerete in non più di un’ora, in cui un padre squattrinato e disilluso, sua figlia e una bibliotecaria pazza, pelata e zoppa si trovano immischiati in una misteriosa vicenda. Poi c’è un circo e ci sono dei barboncini.
Mattia Grigolo
Sostiene Pereira
Antonio Tabucchi ( Feltrinelli, 2016)
Lisbona, agosto 1938, e limonate senza zucchero. Il dottor Pereira è redattore della pagina culturale del “Lisboa” e frequentatore del caffè letterario “Orquidea”. Pereira non è un uomo che trasgredisce le regole, sostiene; ma intacca la sua prudenza ingaggiando il giovane Monteiro Rossi come scrittore di necrologi, pur ritenendoli impubblicabili. Camminando sulle righe di inchiostro, in punta di piedi sulla scia della dittatura salazariana, il percorso che il lettore affronta insieme al protagonista, tra rimpianto e rimorso, ragione e dovere, si compie nella trasformazione innescata inevitabilmente dagli stimoli esterni e giocata internamente. Un nuovo io egemone prenderà il sopravvento nella propria confederazione delle anime, spiega il dottor Cardoso a Pereira, basta scegliere di seguirlo.
Greta Canestrelli
Supplemento al dizionario italiano
Bruno Munari ( Corraini Editore, 2014)
Ok, è risaputo che noi Italiani gesticoliamo mentre parliamo. Per essere precisi gesticoliamo tanto, davvero tanto. Ma cosa ci possiamo fare? È una cosa che ti viene naturale, quasi come respirare. Devi farlo per forza. Bisogna enfatizzare quella parola o quella frase in maniera adeguata, altrimenti rischi di non essere capito o il concetto perde di efficacia. Chi più chi meno ironizza su questo fatto, a tal punto da creare dei tormentoni virali sui social (How italians do things ha spopolato in questo ultimo mese!). In realtà non sono altro che un ottimo passe-partout, fateci caso. Quando un Italiano va all’estero, ma non sa la lingua di quel paese, come fa a farsi capire? Con i gesti! Chissà perché noi riusciamo sempre a farci comprendere ovunque andiamo e voi fate di tutto per imparare (con pessimi risultati) a parlare come noi.
Mary Poppins
L’ordine delle stelle
Monika Zeiner ( Keller editore, 2015)
In questo romanzo l’autrice ci ricorda la Berlino dei tempi passati, ci mostra alcune sfaccettature della filosofia e poi, pian piano, ci porta a Napoli. In mezzo la storia di tre amici, l’amore profondo che li unisce e la disperazione che li accompagna dopo la separazione. Parte lentamente, questo libro a volte pieno e a volte malinconico, capitolo dopo capitolo, dettaglio dopo dettaglio, svelando a piccoli pezzi il districarsi delle storie. L’unica salvezza sembra essere la via della musica.
Elisa Barrotta
La ragazza che vendicò Che Guevara. Storia di Monika Ertl
Jürgen Schreiber ( Nutrimenti, 2016)
Sulla vita e le imprese di Che Guevara si sa molto. Come sia stato ucciso e da chi rimane ancora a tratti un mistero. Su chi lo abbia vendicato si sa poco o niente. La vendetta arriva nelle vesti di Monika Ertl. Questo libro non è un romanzo, ma una meticolosa ricostruzione degli eventi, degli ideali, delle passioni e dei dolori di una donna problematica, il cui vissuto però non fa altro che farti appassionare. Rimani con il fiato sospeso in attesa della prossima mossa di Monika, ti affezioni e soffri quando non viene compresa o perde in maniera tragica l’amore della sua vita. Più leggi di lei, della sua famiglia disastrata, del suo difficile vissuto, più diventa difficile tenere ben presente che è considerata un’assassina e non provare invece simpatia nei suoi confronti. Perché alla fine Monika non è altro che questo, un’assassina che uccide un assassino. Per amore.
Giorgia Corea
Come un romanzo
Daniel Pennac ( Feltrinelli, 2013)
Prima di pronunciare il titolo del libro assegnato alla propria classe, ciò che un professore dovrebbe sapere è che non esiste un singolo studente che uscirà dall’aula con la voglia di leggerlo. Forse c’è un problema di comunicazione, e il termine “dovere” annienta ogni bagliore di entusiasmo. Forse è la crisi da numero di pagine, aizzata dal terrore di “perdere tempo” a leggere. Forse non si rispettano in pieno i “diritti del lettore”, a cominciare dal “diritto di non leggere” o dal “diritto di saltare le pagine”. Come fare in modo che il libro non diventi “un oggetto contundente […] un blocco di eternità […] la materializzazione della noia”? Daniel Pennac prova a spiegarlo, rimbalzando dai panni del professore a quelli dello studente, ma sempre e comunque inciampando in quelli del lettore.
Greta Canestrelli
REDAZIONE
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