Siamo stati all’evento jazzistico più importante della stagione musicale della capitale tedesca; XJazz Festival di Berl. Ne abbiamo viste, ma soprattutto ascoltate, di tutti i colori. La qualità musicale e professionale degli artisti coinvolti e stata sorprendente. Come anche quella degli organizzatori che non hanno mai sbagliato un colpo.
Se proprio dobbiamo trovare un pelo nell’uovo, un errore non veniale – solo perché a farne le spese è un nostro connazionale – possiamo imputare un orario sbagliatissimo per il concerto di solo piano di Federico Albanese. Alla una di notte, al termine di tutto il resto dei concerti in giro per la città. Un’idea azzardata.
Abbiamo ascoltato quell’artista enorme che prende il nome di Tony Allen tributare quell’altro artista immenso che prende il nome di Art Blakey. Un concerto che definire intenso non rende giustizia. Magico. Abbiamo ascoltato Yussef Kamaal a metà, perché giusto qualche giorno prima annunciano il divorzio.
Abbiamo ascoltato gli Elektro Guzzi e la loro elettronica suonata, in una performance decisamente più ispirata rispetto al loro classica.
Siamo stati alla Funkhaus, quel tempio incredibile. Abbiamo ascoltato Pantha Du Prince fare il fighetto, ma con stile.
Abbiamo girato i locali, passeggiato per Berlino tra un concerto all’altro. Talvolta abbiamo corso per non perdere minuti preziosi ed essere sempre sotto il palco.
Abbiamo anche scattato delle foto.
Eccole.
REDAZIONE
Wale Café
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