La fiera ha aperto da poco più di mezz’ora e il parcheggio è già pieno di macchine che cercano un posto vicino all’ingresso principale. Passeggini di ogni forma e dimensione vengono spinti verso l’entrata: oggi c’è Babywelt, la rassegna per i bambini a Berlino, dedicata ai prodotti per la prima infanzia.
Anche io e il mio compagno spingiamo il passeggino di Vittoria dentro l’androne e ci mettiamo in fila. Appena dopo aver esibito il nostro biglietto una promoter ci porge la mappa dei padiglioni e ci regala due pannolini; sorridente, ci augura una buona giornata e prosegue oltre. La struttura non non è ancora molto affollata, diverse ragazze girano tra la folla distribuendo coupon sconto, un fotografo scatta gratuitamente ai bambini fermi allo stand della drogheria Rossmann. Dopo qualche minuto passato a correre dietro a un bambino biondo e distratto, arriva il turno di Vittoria, che viene fatta sedere per terra, accanto ad un enorme pupazzo a forma di cane.
Il fotografo si butta sul pavimento, rotola accanto a lei, le tira una papera di gomma e scatta continuamente. Si dimena e si emoziona, quasi stesse immortalando un’attrice trovata a cena con l’amante. Ne conseguiranno delle foto tagliate, alcune sfocate e nessuna (ma proprio nessuna) bella.
BabyOne è lo stand principale: all’ingresso troviamo una serie infinita di passeggini. Una coppia si consulta sul modello da acquistare. Lei, capelli biondi raccolti in una coda e una maglia bianca che si stringe sulla pancia pronunciata, prova una carrozzina grigia, spingendola per un paio di metri. Lui, maniche corte e cappellino con visiera, resta indietro, quasi imbarazzato. Ancora troppo estraneo a quel mondo che ben presto diventerá il suo quotidiano.
Passiamo accanto allo stand del Vivantes Klinikum, che offre una consulenza alle donne in gravidanza che desiderano partorire presso le loro cliniche berlinesi. Cerco tra le ostetriche presenti un volto noto, dopo tutto ho partorito nel loro ospedale di Friedrichshain pochi mesi fa, ma non ne riconosco nessuna. Per l’occasione della fiera, Vivantes Klinikum offre un’ecografia gratuita alle interessate, che viene trasmessa su un enorme schermo e visibile a tutti. Mentre viene effettuata ad una ragazza, un gruppo di persone cerca di indovinare il sesso del nascituro attraverso le immagini proiettate.
Intanto un’anziana signora dietro di me chiede se se voglio provare una cintura massaggiante. Mi accomoda su una poltrona di pelle e mi posiziona la cintura attorno ai reni: dopo pochi secondi l’attrezzo comincia a sprigionare, oltre ad un energico massaggio, un piacevole calore. E se non fosse per la confusione che attorno a me si fa sempre più forte, mi potrei addormentare su quella poltrona. Ringrazio la signora, che mi rifila un flyer in lingua italiana e mi ricorda che solo per la durata della fiera posso approfittare un vantaggiosissimo sconto sull’acquisto.
Oltre agli stand c’è un’area dedicata ai Workshop: iquelli su Elterngeld ed Elternzeit, ovvero il congedo di maternitá (e/o paternitá), registrano il pienone. Due ragazze si fermano a leggere il programma esposto, torneranno più tardi al corso dal titolo “Wie bade ich mein Baby richtig? Come fare il bagno al mio bambino?“. A fianco è stata allestita un’area per il cambio pannolino, protetta da occhi indiscreti. Attraversate le tende, una ragazza ci accoglie sorridente e mi invita a sistemare Vittoria su un fasciatoio libero. Tutto è sponsorizzato e gentilmente offerto. E si sa, un pannolino in omaggio rende sempre di buon umore una mamma. La cambio velocemente e saluto la ragazza che, da quando siamo entrate, non ha mai smesso di sorridere.
Si susseguono stand di vestiti di cotone, di lana, di seta. Amache e sdraio, sacchi per il passeggino di pelo di agnello, finto agnello, agnello bio, agnello vegano. Saponette e creme per la cura del neonato aromatizzate, naturali, vegane. Una promoter cerca di spiegarci i vantaggi di comprare un salvagente per il collo del neonato. Per il collo, non per il neonato, perché il neonato potrebbe fare benissimo il bagno senza, ma il collo, insiste lei, il collo stará comodissimo.
Intanto la fiera si sta riempiendo, i bambini vengono tolti dai passeggini, che vengono così utilizzati come carrelli da riempire di coupon e prodotti. Entriamo nel secondo padiglione, dove l’area è quasi interamente dedicata al Baby Food. In altre parole, omogeneizzati. Una ragazza ci invita a provare il loro nuovo BIO BabyBrei, dal gusto avocado, zucchine e patate. Lo offre in un piccolo bicchierino di carta, spiegandoci l’importanza degli alimenti che l’azienda utilizza per la produzione di cibo per neonati. Non sembra neanche male, ma appena lo faccio assaggiare a Vittoria la sua smorfia indica inequivocabilmente “fa schifo” e con una scusa mi allontano di fretta.
Poco più avanti invece la concorrenza, Holle Baby Food, un leader nel mondo degli omogeneizzati biologici, offre alle mamme la possibilitá di sedersi al tavolo con il loro bimbo e offre un intero vasetto Holle. Proprio di fronte ad un gruppo di mamme impegnate a imboccare dei bambini urlanti trovo lo stand di “Kangatraining”. Una sorridente ed energica mamma in tuta da ginnastica rosa mi invita a provare il loro programma sportivo. Lezioni di fitness, studiate appositamente per essere fatte con il bambino, che viene così usato come un peso, aumentando l’intensità degli esercizi. “Il bambino lo puoi mettere nel marsupio sulla schiena oppure davanti, come preferisci, l’importante è fare sport” mi dice, regalandomi uno sconto di dieci euro per la lezione di prova, che lascio scivolare nella borsa, ma che, penso, finirà presto nel cestino.
Una piccola folla si sta radunando attorno al palco principale. Tra poco ci sará un un concerto per i piccoli con “Musik erleben mit Basti, Sperimentare la musica con Basti”. In programma anche uno spettacolo di magia, e un’avvincente sfida di cambio pannolino per i genitori, sponsorizzata da Rossmann. Chi volesse invece far competere il proprio neonato, può partecipare alla gara di “gattonamento” per i piccoli, che si tiene subito dopo: a giudicare dalla fila per le iscrizioni, la competizione è davvero sentita.
Ci allontaniamo dal padiglione attraversando l’area Babysitting, dove è possibile parcheggiare gratuitamente i bambini per tutta la durata della visita alla fiera. Il servizio è offerto da Babysitter-Express.de e, vista l’espressione entusiasta di una mamma che vi ha appena lasciato il bambino, ripaga le fatiche dell’intera giornata.
Decidiamo di fermarci tra i due padiglioni a mangiare un panino con cotoletta e senape che viene apprezzato da Vittoria molto piú del precedente omogeneizzato biologico. Decido comunque di darle del latte e di portarla nella “Still-Lounge”, allestita da Lansinoh, leader nel settore di prodotti per l’allattamento. L’area è esclusivamente femminile. C’è chi chiacchiera con un’amica e chi chiede consigli ad un’ostetrica che passa rapida tra i divanetti, preoccupandosi di dispensare cuscini e bottigliette d’acqua alle mamme intente a dare il seno al proprio piccolo. Solo le luci forti dei riflettori al neon sopra di noi sembrano rovinare l’atmosfera in quest’oasi. Restiamo comunque poco perché Vittoria di latte non ha molta voglia, meglio la galletta di riso che sta mordicchiando da una decina di minuti, e che è già caduta a terra due volte.
Ripercorriamo il padiglione, mentre GlaxoSmithKline, attraverso la campagna informativa “MENINGITIS BEWEGT”, spiega agli interessati i rischi associati al batterio del meningococco e come questi si possano prevenire attraverso le vaccinazioni. Poco più avanti l’assicurazione sanitaria DAK offre consulenze per quanto riguarda la copertura sanitaria da scegliere per il proprio figlio.
Comprare in fiera conviene, proclamano i cartelloni appesi alle pareti.
Sempre più bambini vengono presi in braccio dalle mamme, mentre i papá caricano i passeggini il più possibile. Ricordo che una volta, durante la fiera del “Tempo Libero”, mio padre si fece convincere a comprare una Maggiolina, ovvero una specie di tenda che si monta sul tetto della macchina. “Non è una tenda e non è un camper” urlava il venditore. Cosa assolutamente vera, dato i problemi che generavamo nei campeggi che non sapevano dove sistemarci. Alla Babywelt non ci sono venditori che urlano, ma i colori, le luci e gli sconti esposti sembrano rendere tutti gli acquisti necessari: quando usciamo mi accorgo che anche il passeggino di Vittoria si è riempito.
Una spugnetta a forma di coniglio per pulire le gengive, un bavaglino di plastica lavabile, una tazza per imparare a bere da sola, cinque cucchiaini colorati, un pacco di pannolini profumati, teli cambio e quattro confezioni di salviettine.
Per fortuna tra coupon, sconti, biglietti da visita, campioncini prova, riviste e palloncini riesco ancora a intravedere mia figlia.
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